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Pubblicata il 08/09/2013
Anche sei non hai ancora scoperto l’anima
arrivo e davanti ai tuoi occhi, m’incarno,
eccomi,
sono il sogno che chiedi ogni notte
quando, quella strana tristezza, nasce
e non comprendi da dove,
forse dalla mancanza di un dio,

mi metti sulla bilancia del tuo amare
peserò più di un chilo e meno d’orgoglio

senza superbia, con un briciolo di fierezza,
ti parlerò,
ti parlerò di me,
confessandoti che ripeto queste vite da eoni
per capire l’universo che siamo,
quando
ci stringiamo
ci invadiamo
ci chiamiamo
dei dell’amore.
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Introspezione inconscia!

il 09/09/2013 alle 17:48

dici? è un sentirsi piccola materia davanti all'infinito

il 09/09/2013 alle 21:04

Quindi è tale!

il 09/09/2013 alle 21:52

penetrante...trasporta tutta su altri livelli...complimenti davvero carlo, ciao, andrea.

il 10/09/2013 alle 01:33

grazie Andrea , sostenitore del mio sentire, ciao

il 11/09/2013 alle 01:20

So di sbagliare, ma l'ho letta come un uomo che parla a Dio. È lui, Dio, che non ha un Dio, che sente quella strana tristezza.... Anche se sbaglio, mi è piaciuta.

il 11/09/2013 alle 13:08

ognuno la interpreta secondo cil suo sè , non devi dire che sbagli è il tuo sentire che ti guida

il 11/09/2013 alle 14:01