non sei Aleida March,e forse
hai già bruciato le mie lettere
con lo spirito al napalm
delle tue memorie corrucciate.
recitavi le Brame di Kavafis,
seduta ogni notte nel divano
pieghettato di monotonie
occulte.
la garrula orchestra di lancette
e porcellane, poi, m'incuteva il
sospetto che tu fossi come loro,
etichettata come bambola forense
nei circuiti vendemmiati della vita.
ed io che arrovellavo pugnali di
parole, sentivo l'adunata dei lampi
disossati, come una tela di ritardi
che mi avrebbe urtato via
dalla rauca dimora dei tuoi
pianti.
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