Filippo ama la sua Olga …
ma anche Olga ama il suo Filippo…
filippo. Sono geloso, lo sai
in certi casi diventerei un Otello…
sarei furioso… ti potrei strozzare
e quindi, poi, poi sai che macello!
olga. Macchiarti ancor vorresti? Qual demonio
ti suggerisce adesso simil cosa?
ma sei malato proprio al comprendonio:
questo è il programma, amico? E chi ti sposa?
se un Cassio, putacaso, mi si attorna
tu, senza che rifletti a quel che fai,
prendi e mi strozzi… e tutto ciò per un corno?
amico, smamma! Ho già i miei guai!
filippo. Ma no, mia Olga, no! Torna al balcone
e io di sotto, al suon d’una mandola,
ti canterò una tenera canzone:
>.
olga. Ma proprio ‘sto formaggio tu mi chiedi?
forse non ti ricordi più il profumo
che quello manda?
filippo. Bimba, qui ai tuoi piedi,
ogni cattivo odore se ne va in fumo…
olga. Dico: ‘sta manfrina
non si potrebbe rimandare a domattina?
piuttosto, se ti trovi proprio in vena,
è inutile recitare i Puritani,
fuori i tuoi soldi… e paga questa cena!
ps.
questi versi sono stati “buttati giù” per due cari amici che festeggiavano 25 anni di matrimonio. Che volete, tra alti e bassi, bene o male, comunque c’erano arrivati! Con i tempi che corrono… è un bel traguardo, voi che ne dite?