Come pioggia,
sogni piovono al risveglio dalla memoria
e bagnano i passi oltre la porta.
Nascondo i segni della notte e sono in cammino.
Nascosto dalla selva di lamiere e rossi accesi,
proteggo con rabbia l’infrangersi del mare che
canta dentro al cuore.
(…lasciami ancora senza respiro,
raccontami di nuovo di quando partisti,
delle navi e dei pianti delle donne sulle spiagge…)
Si frantumano sotto le cornee le mete agognate
e i pensieri dal passo veloce, all’ arrivo quotidiano.
quasi nebbia negli occhi, svanite incolori davanti a me.
(…ancora il lento salmodiare, la litania antica,
alle preghiere nel tempio Cassandra vaneggia
la più terribile delle verità…)
Potessi un giorno partire ancora , lasciando al di là del mare
un porto d’ Itaca in fiamme, per re-imparare il viaggio,
ricordare le vie, le rotte.
Nuove spiagge, nuovi approdi,
si mescolano lingue sconosciute e profumi antichi
all’ alba nei mercati.
Non cercherei più l’eco del mio nome tra il vociare confuso
dei racconti attorno ai fuochi,
niente più Eroi, niente più Onore.
divorerei solo in silenzio le nuove strade.
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