PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 01/09/2013
Il Castello di Aci e poi
la Torre di Paternò
e la vecchia Palikè a sud,
un giorno di prima mattina
li trovarono appesi al sole
con dei fili trasparenti
di speranze invisibili
si erano alzati in volo,
stanchi delle mondezza umana,
stanchi della loro solitudine eterna.
principi, re, popoli li avevano
costruiti, onorati, e custoditi e adesso
appesi al sole guardavano inorriditi
sotto di loro questi vermi umani strisciare
che li avevano fino a poco prima
martoriati, umiliati, depredati.
chiedevano l'amore
l'amore di chi li aveva costruiti
abitati nel tempo, loro che noi
non siamo degni.
sindaci, assessori, cornuti e lacchè
ci hanno sposato le figlie
portato le pecore al pascolo
imbastito progetti e fottuti i soldi.
senza Dei, hanno trattato la terra sacra
come se fossero i padroni
ma di nulla hanno potere
solo di perdere la natura
regina, che è in loro.
persi nel mondo
sparpagliati su questa terra
li voglio vedere latrare
la divinità di cui non sono degni
nello scolorire il sangue
dell'ultima guerra.
  • Attualmente 2.33333/5 meriti.
2,3/5 meriti (3 voti)

Visione triste descritta in modo affascinante! Bella veramente!

il 02/09/2013 alle 08:44