"grande ,fra tanti piccoli.", ma oggi: uno dei più grandi. Basti ricordare che a 13 anni scriveva correttamente il greco.
una bellissima dedica...una cosa mi rattrista nella fine, poeta grande, fra tanti piccoli, pur avendo inteso la dolcezza di questo appellativo anche celebrativo, ovvero che si innalza rispetto ad altri autori, pur bravi, ma non di tale portata, mi fa pensare che oggigiorno Leopardi, è diventato un poeta di quelli che si leggono a scuola, ma trattato in un modo tanto avvilente che ne sbriciolano la bellezza....vabbè...bel testo per un grande poeta, ciao^^ e bravo a che a te...
sulla grandezza poetica di LEOPARDI, sulla sua erudizione e sul suo genio letterario non si discute. essi sono in parte figli anche della sua condizione fisica ed anche un po' della sua sciatterìa su se stesso (pare che non si lavasse molto spesso e che fosse troppo trasandato nonostante la buona famiglia da dove derivava). era pur certo che in tal modo le femmine erano un miraggio per lui e questo ne ha acuito la solitudine esistenziale generando però capolavori eterni. all'estremo opposto un viveur dissoluto era Foscolo che ha generato altrettanti capolavori partendo da condizioni esistenziali, culturali e caratteriali del tutto opposte. Il genio è purezza e prescinde dalla materia dove è inscatolato.