PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 30/08/2013
Sopravvive, al risveglio, l’ombra tarda dei sogni notturni.
resto in attesa, occhi aperti, dell’eco che ne resta intrappolato tra retina e cornea.
nudo, lontano dalle afflizioni, immerso in colori liquidi che disegnano il corpo, come velatura fiamminga.
il passo è preceduto dal pensiero, che più veloce anticipa l’uscita, la strada, i semafori lenti e porta dove nemmeno Eco, dispera al diniego di Narciso.
‘Ntoni rassegnato, che il ritorno è precluso.

passaggio a livello, attesa, occhi nel retrovisore, cancello di Plutone. Amata Cibele dal ritorno infecondo.
la paura del tempo corre veloce, ma punge leggera, tossina che anestetizza.
al risveglio il sangue è già vecchio. Il corpo stanco, mentre fuori la battaglia si annuncia e accende gli animi, lascio il peso schiacciarmi l’anima in una vecchia locanda di città.
bar, caffè amaro, giornali. Tutto ruota, caoticamente sincronizzato, passi sempre uguali, il tempo, il week end, “hai sentito Mario?”, “Eh, poveretto…”.
poi ore d’oblio, noia e maschere. Come medico della peste, tra tanti Bauta.

questo incedere infinto, limbo disatteso dalla feroce malinconia, privo di serena condizione, trova riposo al rientro ad Itaca amata. Nyx pietosa si attarda, dolce è la notte con Penelope, salvata dalle acque, dalle acque costretta all’attesa. Pochi istanti, e il mattino ha già la prua volta ad occidente.
  • Attualmente 3.33333/5 meriti.
3,3/5 meriti (3 voti)

molto bella ...

il 30/08/2013 alle 14:33

Ti ringrazio. =)

il 30/08/2013 alle 16:11

bella nel racconto che forse c'e un po' di te ,un saluto

il 30/08/2013 alle 16:17

Gradita!

il 30/08/2013 alle 21:37

Intensa e condivisibile, piacevole lettura. Buona giornata,patty

il 31/08/2013 alle 07:38

Grazie che avete avuto la pazienza di leggermi.

il 02/09/2013 alle 11:59