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Pubblicata il 09/08/2013
Dopo qualche miglio qualcosa passò rapido fra le zampe dei due cavalli. Shalimar si fermò: drizzate le orecchie, le cui punte quasi si toccavano, iniziò a raspare a terra con uno degli zoccoli anteriori. La reazione era quella naturale di fronte ad un grosso lupo che li fissava dal lato della strada. Ma il sauro invece rimase impassibile come nulla fosse.
“Oh Hell, bentornato! Sei il solito gironzolone! Messere questo è il mio lupo da compagnia, quando siamo fuori usa perlustrare i dintorni per controllare non ci siano pericoli.”
morris tirò un grosso sospiro di sollievo: affrontare anche un lupo era l’ultima cosa che avrebbe voluto fare per chiudere in bellezza la giornata.
il cavaliere davanti svoltò improvvisamente a destra e iniziò ad inerpicarsi per una mulattiera poco più larga del normale e tutta in salita. Sembrava essere scavata nel terreno poiché gli argini laterali erano alti quasi quanto i due uomini a cavallo e la vegetazione era piuttosto rigogliosa.
morris aveva la strana sensazione di sentirsi osservato. Tuttavia non poteva essere a causa del suo accompagnatore, in quanto questi lo precedeva e gli dava le spalle. Si guardò più volte intorno, ma la visuale era troppo limitata per riuscire a vedere qualcuno. Tuttavia, si disse fra sé, se la sua guida era così tranquilla evidentemente non potevano esserci pericoli.
continuarono quindi a salire.
il primo a giungere alla sommità fu il lupo, che trotterellando sulla strada principale del piccolo borgo annunciava l’arrivo del piccolo gruppo.
terminata la salita il giovane aspettò Sir Morris e gli si affiancò.
“Il Vostro cavallo sembra essere piuttosto provato Messere.”
in effetti le frocie di Shalimar erano dilatate al massimo e vibravano rumorosamente sottolineando i respiri profondi dell’animale.
“Lo credo!!! È tutto il giorno che lo costringo a camminare e questa salita ripida e scoscesa gli ha dato la botta di grazia!!”
“Seguitemi allora. Alle stalle sapranno certo trattarlo a dovere.”
morris notò che si trovava davanti una strada pianeggiante, lunga circa un miglio e larga, su cui si affacciavano diversi edifici e si diramavano alcuni vicoli.
alcuni abitanti sostavano parlottando fuori dalle abitazioni, in attesa presumibilmente della cena.
al passaggio del suo accompagnatore tutti si voltavano.
“Salute Hrist!!!” “Buonasera Hrist.”
qualcuno chinava anche la testa in segno di rispetto, mentre i bambini con i loro cavalli di legno si posizionarono ai lati del cavallo, quasi come un drappello di guardie.
“Eccoli qui i miei prodi cavalieri!!!”
il giovane sorrideva e i piccoli, corroborati da quella frase, si impettirono ancora di più, fieri del loro ruolo.
era evidente che Morris non si era sbagliato: non aveva a che fare con qualcuno di poco conto e ora ne aveva la dimostrazione. Quello che gli restava da capire era invece chi fosse il suo misterioso assalitore e perché mai usasse dare un così inusuale benvenuto.

to be continued
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meno male questa volta abbimo viaggiato nel racconto abbastanza tranquilli ,ma penso che non sia sempre cosi' un salutone e ottimo riposo di cui un poco a mollo nel vostro bel mare

il 09/08/2013 alle 15:03

Ogni tanto Sir fate riposare il cavallo se no rischia di stressare!___ La descrizione dell’arrivo al paesaggi mi ha ricordato la vacanza in Sicilia. “il chinar la testa in segno di rispetto” Durante la passeggiata serale passeggiavo col padre della mia amica e tutti si chinavano nel vederci passare. (non ridere) rimasi stupita, credevo che ci avessero scambiati per Sovrani. Da noi non si usa così___ Emozione mi ha donato l’immagine dei bimbi coi cavalli di legno mi ha dato l’impressione che volessero sfidarvi. I piccoli copiano sempre i gesti degli adulti___ Attendo il seguito

il 09/08/2013 alle 15:59
Jul

Sir Morris dei nostris, scrivere quotidianamente un pezzo di fiaba per i tuoi lettori è un atto d'amore e di grande buona volontà. Bisognerebbe leggere ogni sera un pezzetto dei tuoi racconti per sorridere serenamente prima di addormentarsi. Compi veramente una buona azione, quindi, sei un potente azionista nella borsa dei valori umani. Un caro saluto, un bacio materno, un abbraccio fraterno ed auguri per la vita... Jul

il 09/08/2013 alle 17:45

Sei simpaticissimo e il tuo modo di raccontare é così familiare e simpatico che è un vero toccasana! Le frocie di Shalimar... troppo forte!!! Ahahahaaah! Grazie Sir!

il 09/08/2013 alle 18:06

Sì, gioia mia... la vita deve essere raccontata sotto tutti gli aspetti e gli stati d'animo! Ti abbraccio sempre con affetto.. mio caro amicissimo Paul!

il 09/08/2013 alle 19:20

Che grazioso e costruttivo commento, mia cara Elisa.. queste sono parole che fanno gioire ogni intelletto predisposto all'intesa! Ti adoro!

il 09/08/2013 alle 19:23

Jul, amica straordinariamente perspicace che scolpisce ogni parola sicura di pronunciar veritade! Grazie, mi prostro dinanzi a te in ginocchio!

il 09/08/2013 alle 19:28

Alice, mia divina, la più alta sensazione per Sir Morris è proprio quella quando riesce ad apparir familiare agli "sconosciuti"! Sei una favola da raccontare!

il 09/08/2013 alle 19:34

Sir è un diletto immergermi nell' atmosfera medievale dei vostri racconti. Attendo con ansia il seguito....P.S. fate vi prego che non accada nulla a Shalimar.... sapete quanto io ami queste cavalcature....non per niente ne ho fatto la mia effige.

il 10/03/2015 alle 01:49

Grazie tante per il contributo, cara Cinzia! Potrai leggere l'inizio e la fine sulle altre due poesie dall0 stesso titolo: Accadde in poesia e accadde in poesia 3! Ti auguro una buona lettura! Sir Morris

il 10/03/2015 alle 11:22