Il tempio
sono colonna
cariatide a sostenere l’anima.
sono pregna del mio marmo e cosa ti posso dare?
raccontarti dei silenzi inorriditi
del sorriso perduto nelle risa delle notti.
cosa sono, lo sai?
allora ascolta la mia musica:
antica nell’anima
versata nella luce
che mi perde nelle tenebre.
lo sai, amico mio,
la donna vera
essere supremo, inaudita,
inconcepibile in questa terra nera a cui appartengo.
non c’è nulla,
nulla esiste al di fuori della statua che hai scolpito.
mi chiami, ti chiedi qual è il segreto e poi rinunci
non puoi prendermi, non puoi prendermi Michele,
sono l’aria
proprio quella che respiri adesso.
ti prego, taci nella tua rabbia,
siamo uguali e liberi
sotto la pelle scorrono le idee
e la carne nelle tue mani vuote lo dice.
ora è il momento di cercare,
il coraggio, il tuo momento perduto.
ascolta il lamento nelle vene che ti scorrono fra le dita,
domani è tardi fratello.
io mi sento così lontana, già nel tempo infinito
e non corri ma sospiri e ti prostri nel niente, amico
nel niente m’appartieni.
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