La prima lettura mi ha lasciato un po' perplessa, amo i gatti .... Rileggendo con attenzione l'ho trovata bella. E' l'alternarsi dei dolori e delle gioie, il loro sovrapponimento e, talvolta, contemporaneità. E' la vita di tutti. Bravo! Ciao Antonella.
Se non l'è piaciuta perchè rileggerla un'altra volta? Comunque è un testo elaborato male, in cui però per chi fosse attento vi si trova un senso, saluti sir.
Anche io amo i gatti cara Antonella, ne ho uno e non è stato l'unico come emerge da questo scritto. In questo testo volevo raccontare l'amara scoperta del cadavere della mia vecchia gatta, la madre di quello che ho adesso, che durante il periodo estivo dopo essere sparita per una settimana l'abbiamo ritrovata esangue e in stato di decomposizione semiavviato. La festa di cui parlo non è per festeggiare la morte della gatta, non c'è nulla da festeggiare. Come hai compreso ho voluto accostare vita e morte, descrivere il passare dei giorni tranquilli, mentre lei era morta senza che noi lo sapessimo, incantati dal "Re Mida" ovvero il sole, il caldo, la gioia estiva che pervade tutti più o meno. Se qualcuno ha trovato irrispettoso questo scritto me ne dispiaccio, sicuramente ho la colpa di non avere illustrato meglio l'andamento dell'evento. Io ti ringrazio cara Anto, anche della comprensione, un caro abbraccio. Andrea.
Andrea, rispondevo ad Antonella.. non volevo risottolineare alcunchè! Le mie.. non sono rivendicazioni o ripicche per come hai trattato i cavalieri in quella assurda poesia citando: cazzate.. no no.. sono soltanto sincero per come tu vuoi che io sia! Io intendo la poesia in un modo distante dal tuo e non desidero insegnarti niente!
Caro Andrea, come al solito stupisci con la genialità dei tuoi versi, che sicuramente, no vanno letti alla leggera, ma interpretati per assaporare appieno il messaggio poetico. Con tanto affetto,patty
a mi la poesia e' ammirevole quanto bella primo mi ha fatto ricordare Swa e la sua diciamo colonia felina ,poi perche' trovare parole da accostare alla morte di un gatto non e' samplice ,ed insegna la festa anche' cio' che succede nel mondo modernoi,c'e ancora un'altra cosa ma la scrivo,un freschissimo saluto
La scorsi sulla strada, abbandonata al suo destino! La sollevai con entrambe le braccia da quell'orrendo asfalto assassino e la seppellii affranto in un amico giardino! Che combinazione allucinante, caro Andrea! Ore 00.50