PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 02/08/2013
D'oro una penna datemi, e lasciate
che in limpidi e lontane regioni
sopra mucchi di fiori io mi distenda
(J.Keats)

Quando, al riparo dal brusco omaggio
di venditori di sogni, potrò finalmente
invecchiare, farò cantori di me stesso
tutte le donne che ho gelato
con l'uncino della sorte.

similmente alle cortesi passeggiate
che anticipano un'epopea di viraggi,
avanzerò docile sul cordone in
taffetà, fra scalinate compresse in
un bagliore di facce.

e se in un crocicchio lontano
apparirà la smaniosa Ishtar
a dispiegarmi le mani,
celebrerò l'avvento della sizigia
assaporando i miei refusi
col mantello di una larva.
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ti sono stati proprio d'ispirazione quei versi...un testo molto bello, ho apprezzato il richiamo ad Ishtar...tutto il testo poi si compone d'un uso della semantica che mi ha deliziato, complimenti, andrea.

il 02/08/2013 alle 23:29

grazie andrea, non si smette mai di cercare un'adeguata ispirazione ai tanti sommovimenti del nostro animo. Ciao,fra

il 02/08/2013 alle 23:31

molto bella adatta a una dea, mi associo al giudizio di andrea ☺

il 02/08/2013 alle 23:52

Complimenti, una bellissima poesia. Ciao,patty

il 03/08/2013 alle 06:29

ottimamente bella,ciao

il 03/08/2013 alle 16:50

Tre meriti per te, Francesco. Apprezzo molto il tuo metodo ed il tuo stile. Un abbraccio al mio concittadino! Eh Eh Eh!

il 03/08/2013 alle 17:09

Giorni da cantare per il tempo che verrà. Originale questo brano. Bravo! Dora

il 03/08/2013 alle 20:45

testo molto affascinante mi piace. Marygiò

il 04/08/2013 alle 11:56

testo molto affascinante mi piace. Marygiò

il 04/08/2013 alle 11:56

testo molto affascinante mi piace. Marygiò

il 04/08/2013 alle 11:56