PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 31/07/2013
Le labbra di mescalina
dimenticate sugli arredi,
e l'inconfessa mano a strappare
via le porte dalla loro
fiacca rotta;
sprizzi di geminati ardori
come foglie di mangrovie
distrattamente autentiche,
bagnano le pensili strade
di questo letto sgominato.

vai, vai- se proprio la finestra
non ti cela-
vai a correre, a fare schizzi di un'altra
ribellione, a comprimere le mute e barbose
pause da lavoro, che la tua vita associa a un
gemito di portone.

e se vuoi torna,- come volatile di stagno, o come Circe senza scettro- torna a forgiare
lo spettro dei Chinooks, a ridere, a balbettare
l'impiastro del cielo, della filiera di scale
che s'avvolge bombata come il manto
di una serpe.
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tosta forte e bella nel suo genere ,salutone

il 31/07/2013 alle 22:45

Intensa e ricca di sapienti metafore. Molto bella. Ciao,patty

il 01/08/2013 alle 08:03

Stucchevole nella sua forma e nel suo intrinseco significato! Complimenti: 5!!

il 01/08/2013 alle 09:15

non l'ho trovata stucchevole, ma molto bella, sicuramente è particolare e la sua bellezza è in quello, esprimere le sensazioni in modo diverso, la parte centrale molto ben fatta, ciao.

il 01/08/2013 alle 16:55

grazie a tutti per i commenti e l'attenzione :-)...

il 01/08/2013 alle 18:24

Mi sembra di non poter rimanere in disparte e di dover assecondare le parole, i pensieri di chi soffre di una rabbia prorompente che si distende come un mantello a coprire il dolore, prima che sfiati per inerzia. E' un toccante modo di far poesia che lascia impronte chiare.

il 02/08/2013 alle 16:34

grazie massimo, contento per il tuo apprezzamento, Saluti, fra

il 02/08/2013 alle 23:30

Molto significativa

il 05/08/2013 alle 22:48

grazie del passaggio elisa...

il 06/08/2013 alle 02:16