Ho vagabondato per montagne e foreste
sentivo odori e profumi a me conosciuti
fin dove poteva arrivare lo sguardo
ma, tutto in fretta si consumo.
lasciando andare il vecchio mondo
lentamente si spenge la notte della vita.
come la notte succede al giorno
dimensioni frazionarie astratte
il varco della magica soglia
è talmente forte che neppure la luce può sottrarsi.
prese consapevolezza
la via del risveglio
una sorta di canali di connessione
legati tra di loro i miei corpi differenti
parlano con chiarezza del vissuto passato.
oscurata dal mondo del sapere
la muta del serpente.
dai semi di grano
una stupefacente sorpresa m’attende
avvolgente e impercettibile
nella nebbia mattutina.
il nuovo mondo che deve venire.
sappi dunque chi eri stato e chi sei ora, poi ritornerai.