Nella stanza ermetica un bocciolo è appassito
allo sbatacchiare della mosca sul vetro
un ragno tesse piano la tela ma un passo d’un tratto la disfa
che importa non è casa nostra è solo una vita nascosta
nella stanza ermetica un orologio s’è rotto
tanto lì il tempo non ci può servire
d’Estate, al buio che freddo che fa
temporeggia la tempesta
fusione d’un ghiacciolo intanto
gonfiarsi d’un ventre di tafano
figli dal dolore si nasce strappando un grido al silenzio
ora non ha più una voce la sua essenza si perde leggera
l’aria immobile degrada, vapore d’arsenico su livida pelle,
era sesso tra fredde coperte, nudità su vertigini marmoree di sera
la penetrazione è la fine dell’uomo, estasi ad una breve castrazione
morire in un ventre di donna rinascere aspirando la notte profonda
il sesso è la fine della donna, estasi ad un’infinita rincorsa
morire schiava d’un corpo maschile rinascere libera di dare la vita
l’Inverno, per nascere bisogna morire
è come affogare nel mare
nell’abisso più oscuro scendere e nuotare
poi riemergere verso i raggi del sole
nella stanza ermetica un fiore è risorto
al soffocare della mosca sul vetro
un ragno tesse piano la tela e un passo d’un tratto la sfiora
dalle stanze morte una voce che fugge è solo un’anima umana
nella stanza ermetica una sveglia s’è rotta
è da allora che la vita risuona.
26/06/2013 A.G.
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