Chi soffia quel vento, chi lo violenta?
la mente dell’uomo che attende;
sala fredda languido bagliore di neon intermittente
notte lunga notte afosa notte di cieca luna.
scuro il cielo accorpa cadaveri grigi
consumati dall’incendio d’un sole d’estate rovente
aria fetida di morte bruciata ammorba i sensi
e l’ora s’addensa al minuto ed il minuto dilania il secondo
tutto in una ciclica danza di rinnovabile fine.
boom! Rantolo cupo corre come topo nel buio
che sfuggito ad un lampo felino si schianta
tremando e tramortendo i vetri di finestre opache
boom! Ancora dopo un saettante colpo di luce
il rombo tonante che avvolge l’immensità scura.
la terra apre le sue cavità pronta a ricevere vita
gocce d’acqua cadono frenetiche battendo violente
un amore dolorante che scava la pelle sabbiosa
e su tutto il levarsi d’un grido rosso di vita sanguigna
e insieme l’imponenza del vento e il roboante schiocco celeste.
un uomo abbraccia la vita
lacrime inondano il tempo al soffiare del vento;
nembi divergono partorendo fasci di luce e
albeggiando finisce la cacofonia temporalesca.
22/06/13 A.G.