PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 05/07/2013
Il buio gocciolava sui vaporosi alabastri del tramonto;
fiumi d’ebano fluivano lenti
e lo sguardo quasi affogava in quella quiete oscura,
un incendio divenuto mare di tenebra azzurra
tra incanti di stelle e sbavature di luna.

frusciava il vento fra le fronde dell’estate;
respiri celesti scivolavano piano
e l’udito si perdeva tra suoni e voci di grilli,
un incanto melodico dopo un incanto visivo
per addolcire le faticose ore calde della notte.

idillio, questo, destinato a svanire presto;
l’improvvisarsi di suoni umani, voci e grida
disturbatori segreti vivi solo per chi ascoltava,
cacofonie incerte di auto che migravano sulla statale
per estinguere una corsa di frenesia o dolce pazzia.

al cielo le stelle che risplendevano come figlie dell’eterno
alla terra il vagabondare di schiamazzi e strimpellii di clacson;
luci festose accecavano sguardi di gente persa in vicoli bui
alla ricerca della breve via al cuore di quella ammorbante frenesia,
crudeltà quotidiana contro il mirare solo della natura.

bambinetti giocherellavano agli spruzzi d’una fontana
infastidendo passanti dagli sguardi persi negli occhi degli amanti
mentre rumore di posate e stoviglie riecheggiavano da ristoranti vari;
tutto un miracolo colorato a beffarsi di quella crisi morale
che inneggiava alla bellezze divertenti di una vita sfuggente.

ragazzi ubriachi sulle sponde del lago gironzolavano ridacchianti
altri ancora fermi, a sostare sul molo, a perdersi
nel nero oleoso dell’onda con chi, stizzito, batteva il piede
in attesa che l’amico finisse di vomitare
per poi tutti ripartire verso il bar successivo, la discoteca successiva
perché tutto era da abbracciare in quella notte
rimbombante di echi giulivi.

vecchi seduti a delle panchine erano illuminati;
languide anime, fantasmi dal bagliore elettrico
sorvegliati da un lampione maleodorante.
guardavano la sponda lontana
ove altra vita brulicava in luci e colori
e loro pensavano ai loro ricordi forse
ai loro problemi e alle loro gioie forse,
che morivano lente come le falene
attratte da quel brillio mortale.

ci si salutava in fretta
come se tutta la gioia frenetica delle ore
stesse svanendo;
ognuno come un topo in fuga dal gatto
sgattaiolava fino alle auto; il ronzio d’un motorino accompagnava
il malessere alcolico e si rimaneva in due,
a godere quelle ultime luci, quell’ultimo piacere
destinato a partorire i dolori dell’alba.

la grande via di strada attendeva sola e vuota;
attraversando l’ombra si diventava anime
solitarie e sparute, sfuggenti
come i pipistrelli ai contrasti lunari;
ci si addormentava mentre in lontananza il semaforo
lampeggiava, in attesa della frenata e di quel grido metallico
che avrebbero rotto la notte.

3/05/13 A.G.
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un grande affresco sapientemente dipinto, dove l'essere umano fa da contorno alla bellezza fissa della natura feliz dia Andrea Lù

il 06/07/2013 alle 08:38

Un escursus che rapisce dal titolo alla chiusa. Sei bravissimo...Ogni altra parola scomparirebbe dinnanzi alla tua levatura. baci,patty

il 06/07/2013 alle 08:40

Aspetttaaaaaaaa, non ho ancora ripreso fiato!! ;-)

il 06/07/2013 alle 10:04
Jul

Ed io invece aggiungo, non per fare la guastafeste, che il tuo bel scrivere diverrebbe poesia pura se tagliassi,tagliassi,tagliassi, taglieresti e sinteticamente di questi pezzi d'oro potresti fare un miracolo di orificeria poetica. Ciao, Jul

il 06/07/2013 alle 11:24

Talento tumultuoso che arriva sino in fondo al mio animo.. tutta tutta.. senza tralasciar sillaba!

il 06/07/2013 alle 11:56

Un racconto che mi ha evocato situazioni vissute in gioventù.... Tutto ben descritto, emozionante e tragico. Bravo. Ciao, Antonella.

il 06/07/2013 alle 18:44

le prime due strofe mi hanno incantata, come credo sia successo a te immerso quasi in un'estasi panica. poi cominciano i rumori molesti di un'umanità in fuga da se stessa, in fuga anche dalla voce della natura, quella che parla all'anima e quasi nessuno ha più voglia di ascoltare. Troppo difficile, troppo doloroso forse....i giovani che consumano se stessi in un baccanale assurdo, che nasce dal vuoto interiore, in esso si estingue lasciando altro vuoto......in un circolo vizioso che si autoalimenta....i vecchietti sulle panchine ad inseguire nostalgie, i bambini, coi loro giochi ....tutto genera un senso di fastidio.........quell'immersione totale comincia appena e subito è interrotta.....non a caso occupa solo due strofe, mentre il resto si dilunga per ben 8! così è la vita......noia infinita, fastidio, sovrabbondanza vuota.....e pochi attimi di vera comunione. sei proprio bravo Andrea! ti abbraccio eos

il 06/07/2013 alle 19:02

grazie lady-Lù data l'ora buona serata, un caro saluto, andrea^^

il 06/07/2013 alle 23:11

così mi fai esaltare cara patty, non merito tanto...ma garzie, ti abbraccio cara amica, andrea

il 06/07/2013 alle 23:11

dovevi prendere respiri ai punti cara anna....attenta attenta....dai che scherzo...grazie, un caro saluto^^

il 06/07/2013 alle 23:12

Starai scherzando cara Jul....ogni commento è utile, anche le critiche, non si vive solo di sole, anche di luna...in linea generale concorderei con te sulla limatura del testo, però questo personalmente ho preferito lasciarlo con delle sovrabbondanze per ricalcare l'eccesso delle azioni descritte...però grazie perchè le tue parole mi sono di consiglio e aiuto..un caro saluto, andrea.

il 06/07/2013 alle 23:14

grazie Sir, felice che vi sia piaciuta, andrea.

il 06/07/2013 alle 23:27

grazie anto, ti saluto tanto, andrea^^

il 06/07/2013 alle 23:28

dolce cara eos...tu sempre miri il centro di tutto e chiarisci nei mini particolari, sei speciale, ti abbraccio tanto, andrea.

il 06/07/2013 alle 23:30

senza parole ma come diceva Mina sei grande grande grande ,un salutone

il 08/07/2013 alle 19:21

grazie paolo, un caro saluto, andrea.

il 08/07/2013 alle 20:37

bellissima creazione di atmosfere astrali.

il 04/08/2013 alle 21:42

grazie un dolce saluto

il 05/08/2013 alle 14:27

"crudeltà quotidiana contro il mirare solo della natura..." la verità si trova nella contemplazione della natura é vero... non siamo più abituati ad osservarla. .. bella, molto bella :)

il 09/08/2013 alle 06:28

Rettifico. .. non é che non siamo più abituati, perché a ben pensarci sono millenni che ci siamo scollegati... e forse solo poche anime hanno saputo osservarla con dovuta consapevolezza. ..

il 09/08/2013 alle 06:36

Cara gioiapura, ti ringrazio per la tua riflessione che accolgo con piacere, e con cui concordo anche. Un caro saluto, andrea^^

il 11/08/2013 alle 01:43