Ci nutriamo d'albe e tramonti,
di emozioni e di ricordi,
di sogni e di condivisioni
di momenti felici o simpatici.
ci nutriamo dei nostri slanci
se riescono o sono raccolti
e di ciò che ci fa battere
il cuore e con lui l'amarezza.
ci nutriamo di un qualcosa
che possa farci stare bene
quando tutto rema contro
e la vita presenta il conto.
se invece non ci nutriamo
parrà strano, non moriamo
ma è come fossimo morti:
molto spenti, troppo accorti.
perciò un po' di sana follia
è una piacevole compagnia
nel percorso accidentato
di superamento del passato.