T’aspettavo in quell’angolo di mondo
via del “ passero solitario” la più silente
indossavo la mia maglia più smagliante
per far colpo su di te completamente
mentre bruciavo al freddo della sera
quasi che non lo fosse primavera
era ardente quel fuoco dentro spento
da nebbia che s’alzò in un momento
fu disperata angoscia e fu sospetto
che ancora un’altra volta fosse inganno.
eppur lo sussurrasti chiaro e netto
il luogo, l’ora e il mese di quest’anno.
enonerailprimomaildueaprilenms24giugno2013