PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 15/06/2013
Il deserto canta,di notte,come il mare,
il pianto delle cetre degli esuli di Babilonia,
il fragore degli eserciti di Alessandro,
in marcia verso la morte, in Oriente,
il suono acuto dello shofar,
presagio della terra promessa,
la malinconia mi fischia nella gola,
si insedia nelle ossa
fragili di gelo.
ardono le stelle come punti ricamati
nella coperta opaca del cielo,
con il dito le unisco
in figure immaginarie
e costellazioni sconosciute,
il vento diffonde odori e profumi
raccolti dai cortili celati
dalle mura di Gerusalemme,
e sparge sabbia di sonno
sulle palpebre stanche.
la mia anima è un giardino di gelsomini,
che immerge dita profumate nell'eternità
  • Attualmente 3.75/5 meriti.
3,8/5 meriti (4 voti)

Un percorso malinconico e suggestivo che incanta il lettore.Bravissima,baci,patty

il 15/06/2013 alle 06:18

Stoicamente gradevole! Brava!

il 15/06/2013 alle 10:39

grande s saggia storia per una gradevole lettura,un salutone

il 15/06/2013 alle 15:21
Raf

Il passato, il presente ed il futuro sconosciuto si fondono in questa incantevole poesia. Ciao!

il 15/06/2013 alle 19:11

suggestioni che nascono spontanee davanti a scenari che hanno visto la Storia resi ancora piu'intensi dalla magia della tua penna.marinella

il 16/06/2013 alle 09:23

grazie cari amici della lettura e dei gratificanti commenti bn domenica

il 16/06/2013 alle 09:51

Suggestive immagini che risvegliano nel lettore un tempo antico. Lode a moma

il 25/06/2013 alle 18:37

Io trovo questa poesia affascinante come il deserto e le sue storie dai mille profumi... piaciuta molto, complimenti!

il 13/08/2013 alle 09:18