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Pubblicata il 01/06/2013
alla giovin figlia inesperta giovinetta
non pratica del mondo e in particolar
di quell’immenso non definito bosco
come della fauna che lì trova ricetto
che un dì decise in quello di Diana seguire
la passione la saggia mamma cacciatrice
esperta da più anni maestra del mestiere
così le disse: non t’affannare figlia mia
diletta lepri a stanar ad inseguir cinghiali
astute volpi rossicce cercar timidi cerbiatti
mirar pronta col fucile pronto da lontano,
non t’affaticar ardore presta tra i venatori
ludi a quello per me più bello tra i più belli
ovvero nel sottobosco di soppiatto prender gli uccelli
non importa poi se merli passeri tordi oppur fringuelli.
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uno stile intricato, senza punteggiatura (volutamente?). Semrba vi sia questa ossessione di assomigliare a un Orazio, ovvero intricare il semplice con parole fuori tempoe moda. E davvero non ne capisco l'esigenza. Inoltre, credo, ci siano molte imperfezioni grammaticali

il 01/06/2013 alle 18:18

Molto ben scritta, Rusticus! Gli animali li gradisco più degli uomini!

il 01/06/2013 alle 18:40