Sento di non condividere totalmente il passaggio della 2 strofa....sicuramente però è alquanto insensata la lettura di un testo poetico mentre la gente s'abbuffa, non se apprezza le parole, il corpo intero è impegnato nell'estasi mangereccia, avrei compreso se avessero letto il testo durante la visione della mostra, un accostamento tra parole e arte....solo su questo posso concordare che stessero uccidendo la poesia. ciao.^^
Apprezzo molto questi versi, è difficile che una tale occasione li suggerisca. Vi trovo una giusta critica e il naturale risentimento di chi ama la poesia e la difende con la stessa poesia, ma quella in cui crede e che qui leggiamo. L’immagine di quest’attento e deluso visitatore si staglia quale unico e severo censore al centro di una sala che avrebbe dovuto conservare la sacralità che l’arte esige. A parte tutto però, desidero spezzare una lancia a favore degli organizzatori. Una mostra espone opere create dall’arte di un uomo, belle o mediocri che siano. Un organizzatore preparato che crede nel suo mestiere, sa che anche la poesia è arte; non è errato associare alla manifestazione un simile momento d’arte pura qual è la poesia; forse l’errore sta nell’aver programmato un buffet, dimenticando la poca sensibilità degli astanti! Comunque, questa volta mi sei piaciuto Sig. Kenij e tanto anche il tuo entrare e uscire da quelle porte dipinte. Un caro saluto. Ugo.
grazie per i commends. ci sta un aforisma kenjiano doc: "per poter accedere al Nuovo, bisogna metter piede sul terreno dell'opinabile"