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Pubblicata il 29/05/2013
vieni pure d'innanzi a me
non avrò alcuna pietà di te
griderò per non sentire il tuo lamento
chiuderò gli occhi per non vedere il tuo strazio

non mi disseterò del tuo sangue
non mi nutrirò della tua carne
hai derubato e ucciso la mia famiglia
sei un essere immondo
più di quanto io stia riducendo me stesso
.....distruggendoti!

questo è il mio regalo all'umanità intiera,
e per quanto possa essere pesante
la punizione che m'infliggerà Iddio,
il pensiero di averti eliminato,
renderà più sopportabile il mio supplizio.
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Sir Morris mi sorge spontanea una domanda ,ma in questa poesia c'e forse qualcosa che allude alla realta' ,bello scritto un salutone

il 29/05/2013 alle 18:16

buono come inizio adesso vedo il proseguo, spero non sia del tutto reale...saluti

il 29/05/2013 alle 19:48

Un mio amico d'infanzia.. 20 anni fa.. perse la moglie ed il figlio in un incidente stradale. Lui si salvò per miracolo e l'altro conducente.. colpevole e in stato di ebbrezza.. si fece solo qualche anno di carcere! Mimmo ha voluto che scrivessi qualcosa che uccidesse costui almeno in metafora.

il 29/05/2013 alle 22:45

Dopo questa spiegazione dolorosa,di sofferenze autentiche,comprendo ancora meglio la crudezza del testo.La vita è spesso assai dolorosa.Un saluto ,Sir Morris!Lucia.

il 30/05/2013 alle 00:01

Una storia triste davvero...mi dispiace per il tuo amico. Un abbraccio di solidarietà...

il 30/05/2013 alle 12:50

Lucia, non potevo non confortare il suo dolore! Lady Luce, grazie per le solidali e belle parole!

il 30/05/2013 alle 22:37

Sir mi sono commosso rileggendo il tuo commento e la storia di Mimmo ,da questo ne deduco che i grandi uomini sono coloro che non conosceremo mai un inchino per il ricordo del tuo amico ,ciao

il 04/06/2013 alle 18:40

Grazie, G, per il tuo sentito commento! Un abbraccio! Sir Morris

il 21/12/2014 alle 12:15