Kenji la tua poesia mi e' piaciuta peo' devo ammettere che delle cose non sono giuste ,tipo poetucoli , qui esistono poeti e scribbacchini come me , poi a pancia piena non so' ma questi poeti non mi sembrano dei speculatori almeno penso , certamente il male si fa' in piccole dosi e tavolta nemmeno ci accorgiamo,in quanto i romantici imbottiti di fitofarmaci ,non mi passa nemmeno per la cucuzza , perche' si e' romantici in natura non so' se sia diventata una dote , sul rifare la storia mi trovi daccordo perche' la storia la fa' chi la vince e non viceversa ,un simpatico ciao non e' per arruffianarmi ma perche' penso cosi'
dimenticavo quando io dico che alcune cose le trovo non giuste ,intendo secondo il mio parere e l'interpretazione personale del testo , ari ciao
nella sua enfasi, se così si può chiamarla, mi ha ricordato Emilio Praga e l'apertura delle sue Penombre...detto ciò, una visione della realtà poetica....può definirsi poeta colui che nonostante abbia innanzi a sè il volto decadente del mondo non ne parla e preferisce pensare agli usignoli e alle margherite e ai mitici loci ameni? O è poeta solo colui che filtra la realtà,rivelandone anche gli aspetti più patetici eppure tanto veri perchè umani? Io sono dell'opinione di creare una fusione delle due parti o dividere le due correnti di poesia...interessante riflessione con un linguaggio che cattura..ciao^^
caro Gaudenzio concordo con te ,certo alcune poesie possono risultare patitiche ,altre piu' belle se scritte come dite in linguaggio piu' moderno , poi ci sono quelle stile retro' che a me mi (non si dice) piacciono , il mondo poetico e' infinito ,un salutone pure a Kenji
non ho mai detto che vi siano poesie che possono risultare patetiche...ho detto che si sono stili di poesia che vertono nel raccontare i temi della realtà quotidiana e che quegli eventi proprio perchè dell'uomo assumono a volte aspetti patetici...a me poco importa il registro linguistico che uno usa, certo io preferisco quello moderno o comunque con pochi fronzoli, ogni linguaggio serve a far passare un'idea che il poeta voleva....poi ognuno è libero di andare a pescare parole usate tempo fa....però che non vi sia poi pretesa di continuità con quegli stili, che importanti e favolosi all'epoca oggi non possono essere riportati in auge se non intenti particolari di chi scrive...questo paolo non è tanto per criticare ciò che hai detto ma poichè avevi travisato le mie parole ho voluto chiarire onde evitare ulteriori fraintendimenti, tanto credo sia chiaro a tutti attraversi i testi che ho pubblicato quale sia la mia opinione...una poesia può risultare belle scritta con un linguaggio del '600 così come una poesia può risultare orribile anche scritta con il linguaggio odierno, tutto sta alla capacità di chi scrive di sapersi innovare e usare al meglio i proprio strumenti...con ciò chiudo, un saluto ad entrambi^^
tranquillo Gaudenzio sei stato chiaro come sempre , un abbraccione
molto felice di aver stimolato un dibattito sulla poesia, o ciò che ne rimane. Qualche scintilla nell'oscurità perbenista fa sempre bene! Caro Paolucci, il fatto dei poetucoli, non è una critica alla poetic house, in quanto la poesia fu scritta nel 2010, ben prima di venire qui. Considera, al più, i "poeti" che si alzano e scrivono con parole non loro "quanto è bello il cielo e che colore ha il tramonto". E i romantici, era per dimostrare il cambiamento obbligato dei nuovi tempi. Ovvero i romantici, contrasseganti d amaggiore sensibilità, sono dei disadattati, e non l'immagine del cleebre dipinto "viandante sul mare di nebbia"