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Pubblicata il 21/05/2013
Giorno assolato d'estate.
panoramica sulla campagna. Da sinistra a destra:
un covone, un gruppo di cipressi, un pagliaio.
cielo blu da canzone. Il grido di un falco.

il contadino univa l'erba secca e gli anonimi manager che vi si annidavano, che si tramandavano oralmente gli insulti di sempre. Il cappello di paglia gli impediva di vedere “la signora della volta celeste”, dai capelli biondi.

intanto in città...
il baro continuava a giocare nella casa dell'onestà. Si allenava e meditava sul modo migliore per ingannare il prossimo. Ai suoi piedi un topo pascolava nutrendosi delle briciole sparse sul pavimento.

nel contempo a scuola...
alla riunione una mamma adolescente non parlava. Assorta, sognava un viaggio accompagnata da delle canzoni che frantumavano l'armonia della nuova stagione. Il bambino le dormiva tra le braccia.

le linee finali:
noia e raffinatezza al di là dell'oceano. Qui il mare voleva restare sulla sabbia, accanto al sacro fuoco dei falò.

obbiettivo fisso sul tramonto e titoli.
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contrasto tra la dolcezza della natura e la realta' pazzesca della citta' alienante,molto bene evidenziata in questi tuoi versi molto gradevoli,marinella

il 22/05/2013 alle 10:20

mi piace :-)

il 22/05/2013 alle 19:13

grazie cangio ciao

il 23/05/2013 alle 18:27

naturalmente grazie a te marinella

il 30/05/2013 alle 23:26