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Pubblicata il 07/05/2013
io t'armo
per fare cerchio
di questo mio stanco petto
avanti hai colto il bersaglio

ruggisci furioso vento
sgonfiando i bargigli
tre volte hai cantato
per farmi riconoscere
il punto del volere dato.

nego negando
che il remo ho in fronte
nudo è l'appiglio
lontane amate sponde

oro fuso
mal pagato
ecco detto ha il fato
il suo discorso

ride la iena
sulla sanguinolenta preda e di lei si nutre
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Jul

Cara Ariele, quante belle cose hai scritto negli ultimi anni. Commento poco ma leggo molto. Un caro saluto, J.

il 07/05/2013 alle 20:13

Bravissima! Complimenti. Ciao,patty

il 07/05/2013 alle 21:26

bella bella :-)

il 07/05/2013 alle 22:28

Eccellenza e sacralità d’intenti nei versi “sgonfiando i bargigli tre volte hai cantato“, tutto il resto è una frazione di storia personale: dal fascino mistico e misterioso. Bellissima.

il 08/05/2013 alle 11:10

wow...che forza, impeto...un testo che davvero mi ha travolto il finale poi, non fosse per la crudezza e la tragicità lo definirei stupendo, nel senso che mi piace però associare stupendo ad un'immagine così pare un paradosso...intimo e bello, complimenti, ciao^^

il 08/05/2013 alle 19:28

questa sembra che tu me l'abbia cucita addosso! wow!

il 08/05/2013 alle 20:17

grazie a tutti per i vostri graditi commenti ,cate

il 10/05/2013 alle 17:11