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Pubblicata il 13/11/2002
Rimpiango il caldo luglio
mentre imbestialito
annaspo il fiato bianco
e con vigore gratto
dal parabrezza il ghiaccio.

Ruggisco al suon dell'orso
nella neve che tormenta
di gelido inzuppato
con le quattro frecce
montando le catene.

Quel pasticciare stanco
di grigia neve sporca
mi giunge fin all'ossa
ed appoggio cauto'l piede
sulla terra sottozero.

Che rabbia, che ferocia
questa neve che s'associa
ad un dispettoso gelo
che l'attrito mi nasconde
ed in curva l'auto sbanda.

Penso a quando io piccino
balzai dal letto quel mattino,
esultando assai giocondo
nel veder un bianco manto.
Guanti e sciarpa: un nuovo mondo!
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