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Pubblicata il 28/04/2013
Spesso quell'arbor da lungi rimiro:
schivo, ritorto e sì curvo 'l suo busto,
pallide e rade le foglie sì ammiro;
eppur m'è caro quel tenero arbusto.

erto colosso, magnifico e forte
un altro s'erge distinto fra l'onde,
che altero e superbo scherne la morte;
l'onoro, chè tende al cielo sue fronde.

sì come essi mia alma è in opposto:
fiero m'innalzo, ma umile resto,
in alto aspiro, ma in terra ho 'l mio posto.

onore e regia grandezza disìo,
ma in ombra gracile servo rimango;
altro vogl'esser, ma son solo io.
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Grazioso sonetto

il 28/04/2013 alle 20:49

Grazie :)

il 28/04/2013 alle 20:52

Apprezzo molto questo sonetto, sia per la forma (a me piace molto il barocco), sia per il contenuto, che è denso.

il 28/04/2013 alle 22:07

Grazie mille collega!

il 29/04/2013 alle 11:08

Bellissimo rimare, complimenti,patty

il 29/04/2013 alle 11:44

Questo giovane e promettente poeta, fresco di studi e coinvolto dai classici, rende onore alla poesia; si cimenta in un sonetto non semplice, ne rispetta lo schema ritmico, e riesce molto bene nel difficile impegno assegnatosi, quello di celebrare la vita e i suoi scopi.

il 29/04/2013 alle 12:45

Grazie patty :) Ugomas, il tuo commento mi riempie di felicità e orgoglio, grazie infinite!

il 29/04/2013 alle 14:22

Gradito il tuo sonetto

il 30/04/2013 alle 12:33

Grazie!

il 30/04/2013 alle 18:47

L'umiltà delle parole rende omaggio al tuo sentire per così ammirevole prova di scrittura e di saggezza. Mi sorprende il tuo erudito dire all'età che ti appartiene.

il 02/05/2013 alle 16:36

Ti ringrazio moltissimo, sono onorato :)

il 02/05/2013 alle 20:44

E' raro leggere un testo in questo stile poetico. Onore e gloria alla poesia che è un incanto al di là del contenuto che, comunque, ho apprezzato molto. Molto bravo e i miei applausi.

il 04/05/2013 alle 14:56

Grazie, troppo gentile :)

il 05/05/2013 alle 13:02