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Utente eliminato
Pubblicata il 13/11/2002
Divino prezioso, obliato assenzio,
permetti a me che son di te seguace,
di innalzare un'ode,
di ricordare il tuo nome
o favoloso; iperbole dell'animo umano,
garanzia di vita virtuale,
fuga dal mondo reale,
rifugio carico di malinconia,
stessa gioia provai con le tue cure
che solo un bimbo nel grembo materno è più felice, ancora a te dolce balsamo della mia felicìtà infelice offro i miei umili versì
volano nella mia mente volano con te che sei l'imago della mia volonta disperata.
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Evidentemente abbiamo gli stessi gusti in fatto di poesia poichè Charles Baudelaire è anche il mio poeta preferito! comunque la tua poesia mi è abbastanza piaciuta anche perchè ne condivido il significato. bravo
Aragorn

il 13/11/2002 alle 17:28

Ne avevo letto un'altra con lo stesso titolo qualche tempo fa ma non ricordo l'autore.
Ritrovo, però, la battitura ricorrente di un tasto.
In tutti i sensi.
Ma dove lo compri?
N.

il 13/11/2002 alle 17:55

Ne avevo letto un'altra con lo stesso titolo qualche tempo fa ma non ricordo l'autore.
Ritrovo, però, la battitura ricorrente di un tasto.
In tutti i sensi.
Ma dove lo compri?
L'assenzio, si intende.
N.

il 13/11/2002 alle 17:55