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Pubblicata il 24/04/2013
L'uomo che non aspira ad alcuna verità
ha libera parola su tutto.

a.G.

credere in una verità è stupidità,
credere in due è indecisione,
credere in molte è solo confusione.

a.G.
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Parole da grande saggio Andrea. dolce notte.marygiò

il 25/04/2013 alle 00:35

Aforisma 14 : E anche troppo spesso questo ardore raggiungeva assai bene il suo scopo: in quel tempo in cui il cristianesimo dimostrava assai larga¬mente di essere fecondo di santi e di anacoreti, credendo con ciò di dimostrare se stesso, esistevano in Gerusalemme grandi manicomi per santi infortunati, per quelli che ci ave¬vano rimesso il loro ultimo grano di sale. Aforisma 7 : Se la verità esistesse veramente, non avremmo perso né perderemmo tanto tempo a cercarla ma lasceremmo ad essa il compito di rivelarsi. Aforisma assoluto : " La verità scorre sulla lama della ghigliottina ". ( R.C.)

il 25/04/2013 alle 17:08

Come faccio a starti dietro!?! È possibile che a quasi 80 anni devo essere messo in crisi da un giovane talento come te!?! Non mi arrendo, ci provo e ti dico come la penso, ma il mio errore è sempre in agguato, ti prego di perdonarmi. Aforisma 14. Credo che qui giochi molto la passione…per l’ignoranza e penso si possa tollerare tutto ciò che ne consegue. Non dimentichiamo che anche la Bibbia parla dell’ignoranza: “Dimentica, o Signore, i delitti della mia … ignoranza” (Delicta juventutis meae et ignorantias meas ne memineris, Domine). Come può un ignorante, o un sapiente a modo suo, aspirare alla verità? Aforisma 7. Qui la verità è direttamente proporzionale al modo di credere, non è facile credere uniformemente a qualcosa. Quello che tu sostieni può essere vero solo per chi crede con persuasione assoluta. La stessa stupidità, indecisione o confusione di cui parli può distorcere la verità e in questo caso rientreremmo nell’aforisma 14! Non è confutabile la verità di chi crede prestando fede alle parole di qualcuno in cui ha fiducia, così come non si può colpevolizzare chi prende per verità gli assiomi di chi stima. Certo è discutibile la verità di chi pensa, immagina, si è fatta un’opinione su fatti e cose. Insomma, non è facile dare un parere inoppugnabile al tuo aforisma n. 7, ci sarebbe da scrivere per mesi. In fine: la verità, ma cos’è la verità? Cicerone la definiva quasi un dubbio: Dubitando ad veritatem pervenimus (Dubitando si giunge alla verità) e aggiungeva pure che solo la storia è la luce della verità (Historia testis temporum, lux veritatis). Finisco così e ti saluto caramente.

il 25/04/2013 alle 18:25

grazie mary, ciao^^

il 25/04/2013 alle 19:26

Caro rom, riguardo la questione del cristianesimo non penso di dover passare ad illustrare molto, in quando credo che sia di conoscenza comune la storia della chiesa, sia a fedeli che non. Inoltre non essendo l'ambito religioso quello in cui voglio entrare non mi ci soffermo. Riguardo l'aspettare la verità, il suo rivelarsi debbo dire che non condivido in quanto, pur sapendo che tu non voglia asserire ciò, assumere questa posizione porterebbe facilmente all'immobilità mentale, specie se consideriamo l'agire dell'uomo. Sono dell'opinione che la verità esista ma che non sia comprensibile, o che esita a livello inconscio. Il tuo aforisma assoluto dal sapore quasi profetico voglio interpretarlo come l'idea che la verità sia sempre ambivalente e quindi su un filo rischioso; e voglio interpretarlo, e qui ne è risaltato l'aspetto profetico per così dire, che la verità è vicina, e compresa nell'istante in cui ci distrugge, nell'istante in cui moriamo....interpretazioni forzate e sicuramente lontane dal tuo intento... apprezzatissimo il tuo intervento che mi ha reso molto felice, ciao ti abbraccio, andrea^^

il 25/04/2013 alle 19:36

Quanta saggezza

il 25/04/2013 alle 19:54

Caro Ugo, un giovane talento non sento di esserlo, ma ti ringrazio della considerazione... quando ho scritto l'aforisma 14 stavo riflettendo sul fatto che spesso chi s'affida ad una presunta verità, rischia di escludere un infinità di campi conoscitivi poichè convinto d'aver trovato o compreso quello più corretto. Quindi su questa idea ho voluto giocare un po' e così è nato l'aforisma, chi non cerca una verità, perchè se parliamo in generale e quindi non restiamo legati alla semantica filosofica spesso si parla di verità assoluta, o cerca ma senza la pretesa di raggiungerne una ha libertà di esprimersi su tutto, magari sbagliando, però non sente se stesso vincolato nè può essere attaccato d'aver tradito la sua verità, idea. Però ammetto che la tua riflessione considera un aspetto che non avevo considerato o che avevo ritenuto meno importante, quello d'una spassionata "difesa" dell'ignoranza. Come ha avrai inteso dalla mia risposta non ho tale scopo, riguardo l'aspirare a verità da parte dell'ignorante e del sapiente son dell'idea che le possibilità per entrambi siano medesime, anzi non mi sento d'escludere che l'ignorante avrebbe capacità d'assimilazione maggiore del sapiente, e forse meno conflitti nell'accettare nuove verità, nuovi fatti. Riguardo l'aforisma 7, che tutela in un certo modo il 14 garantendolo come corretto, hai ben individuato che perno centrale non è la parola verità ma "credere", ridondata con anafora, che giustamente fai notare non è possibile in via generale per una persona credere ciecamente in modo assoluto ad una verità, però dato per certo questo tutto si sposta sul modo di credere e le sue contraddizioni, stupidità indecisione e confusione. Concordo con te sul fatto che tutti e tre i fatti rendono meno vera la verità in cui si crede, e che quindi l'aforisma 14 ritorna ad echeggiare. Forse ho spiegato o forse, è più probabile, non l'ho fatto perchè io stesso non ho verità da elargire ma solo modi per interpretare; avrai notato forse che non ho contestato ciò che hai scritto, questo perchè è un'analisi che non ha pretese di ragione e per tanto semplicemente, per come l'ho colta, rafforzativa di ciò che ho scritto o, meglio, una sua estensione. Per concludere siamo al punto iniziale, riguardo la verità e la sua natura è come si dice del male, è cangiante, polimorfa. Sicuramente quanto scrisse Cicerone ha in sè lo scopo della ricerca, nel dubitare si può trovare una diversa forma della verità e quindi scoprendo ogni dubbio si giunge alla verità, che in quest'ottica però definirei meta utopica d'un infinito cercare. Tutto ciò lascerebbe presupporre che per me ci sia una sola verità che però rimane celata, no io credo nell'esistenza di più verità, tante verità quante le menti pensanti, ecco perchè inutile la ricerca della sola unica verità; io sono per un'interpretazione delle verità, di uno spogliarle dei loro artifici sino all'essenza prima del ragionamento, quale però pure qui rimango muto. Grazie dell'intervento rilevante, e perdona anche me se la mia risposta risulta contraddittoria con lo scritto o nel suo esplicarsi, se è troppo lunga, d'altronde l'argomento è imponente quanto stimolante, ti saluto, buona serata, ciao e grazie ancora,Andrea.

il 25/04/2013 alle 20:13

ti ringrazio elisa, ma ce ne è ben poca..ciao^^

il 25/04/2013 alle 20:14

Hai una bella testolina.......... Mi complimento con te

il 28/04/2013 alle 19:35

pensa chi ha i cervelloni...grazie e ciao

il 28/04/2013 alle 19:44

amico mio.. tu parli da avvocato! te lo dico io.. anche se poi fai filosofia.. leggendo ho inteso tutt'altro da ciò che riguarda religione, grandi verità e quant'altro.. mi chiedevo.. i numeri.. a cosa si riferiscono!? un bacio.. vero! :)

il 05/05/2013 alle 19:10

semplicemente sono i numeri che li identificavano all'interno dell'elenco dei miei aforismi...curioso è stato invece per me scorgere il legame tra i due, visto che sono stati scritte a distanza di mesi...un abbraccio...vero! ^_^

il 06/05/2013 alle 18:22