PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/04/2013
(lettera dall'altra parte dell'Io)

quando mi decisi a nascere era una bella giornata di sole e tutto il paese era in festa.
sia l'Italia per la ricorrenza della Liberazione sia Cellino, dove poi ho vissuto i primi anni di vita, per la festa patronale. E, infatti, non c'erano medici disponibili all'ospedale. Per ricordarli che dovevano lavorare arrivò la Ivonne che pensava si fosse rotto un tubo in bagno quella mattina! E invece ero io, sua futura croce e delizia, che avevo scelto proprio quel giorno per cominciare a vivere dalla pancia sulla Terra. Fu subito chiaro a tutti, quindi, che la signorina in questione, sarebbe stata altro che una Liberazione! Una nuova indomabile, mostruosa dittatura! Erano circa le due del pomeriggio, ritiene la Ivonne. Ma, in realtà, ogni anno le chiedo a che ora sono nata e lei cambia l'orario.. almeno, per fortuna, non cambia la data!
due ore di vita mi diedero, fin quando giunse impavido un barbuto dottore che mi fece uscire tra urla e pianti che risvegliarono i corpi all'obitorio!
pare fossi piuttosto piccolina, due chili e 8oo grammi, dei quali circa 1oo erano capelli!
e così nacqui, con l'odore di tabacco impresso sulla pelle, giacché quella disgraziata di mia madre non passò un solo giorno senza fumare!
non sarà scientificamente provato, ma sono sicura che i vizi si trasmettono geneticamente!
e così nacqui, e fumai!
ero bellina, a quanto dicono, e, soprattutto capricciosa (del resto, lo sono ancora!).
infatti sorridevo solo a passeggio nella carrozzina, mentre a casa le crepe sulle pareti aumentavo ogni giorno che passava! A quanto pare ero una viver! Grande egocentrica fin da piccola, non appena qualcuno non mi considerava per più di un minuto, facevo la tosse finta!
il primo regalo che mi lasciò senza fiato fu la pista delle macchinine! In realtà, col senno di poi, ho capito che Piero l'aveva comprata per lui, trentenne bambino, ma era bello, perché così rimanevo lì a guardarlo e mi sorrideva e mi abbracciava. Quanto era bello mio padre. Aveva i baffi ed io glieli tiravo, quando insieme facevamo il bagno nella vasca dalle piastrelle antiche, a casa della nonna, dove all'inizio abitavamo. Penso, per questo, che ancora oggi, quando vedo un uomo con i baffi anni Ottanta e una camicia stropicciata con le maniche ribaltate sui forti avambracci, io me ne innamoro.
ero in giardino quando arrivò col viso morbido e pulito, fresco di barbiere.
mi misi a piangere, non lo avevo riconosciuto. Ma poi si avvicinò e mi sussurrò che lo aveva fatto per me, "perché la mia pelle profumata e delicata non arrossisse più ad ogni suo bacio".
smisi di piangere.
tipico di noi donne, ci facciamo catturare immediatamente quando amiamo.
la mia è sempre stata una famiglia alternativa. Si sposarono dopo dieci anni di fidanzamento i miei, tra gli umori stregati e innamorati di mia madre e i tradimenti impenitenti di mio padre.
si sposarono così, nel giro di una settimana, senza avvisare nessuno.
andarono in comune e dissero sì.
le foto dell'album di matrimonio ritraggono in posa amici e parenti con i vestiti da lavoro e le vicine di casa con i grembiuli a fiori delle perfette massaie del Sud.
il fotografo guardò mia madre, splendente nel suo tailleur bianco, cinturino di cuoio nero a delineare la sua figura sottile e un orologio al polso dello stesso colore, a segnare il tempo che già cominciava a scorrere veloce.
la guardò e disse: "Cazzo, Ivò, mai vista una sposa senza nemmeno un fiore!".
così si fermò al primo fioraio del paese e comprò un giglio che le pose delicatamente tra i capelli.
piero aveva un grosso brufolone sulla fronte verdognolo bordeaux, uscito la sera prima e mai più andato via del tutto.
non ci fu una vera dichiarazione da parte di mio padre. Così, un po' naif, prese i polsi di mia madre e, semplicemente disse "Che dici? Ci sposiamo?". "Ma che ti stai sognando!?" rispose lei.
e una settimana dopo erano marito e moglie.
dimenticarono di prendere le fedi e menomale che il gioielliere era un loro amico, che aprì il negozio la notte prima per non farli arrivare davanti al sindaco senza gli anelli.
non le hanno mai indossate. Troppe grandi.
un anno dopo nacqui io.
in questo clima ribelle e stravagante.
ho fatto solo un giorno all'asilo nido comunale. All'una del pomeriggio, chiuso il negozio mia madre andò a prendermi e le maestre, all'unisono, aspettandola all'arco della porta dissero:
"Ha pianto e urlato tutto il giorno. Non la riporti domani, per cortesia!".
e così crebbi sulla bilancia dei formaggi, tra l'odore del pane caldo e e il rumore delle tendine che muovevano i clienti entrando ed uscendo dal negozio.
avevo quasi due anni quando mi raggiunse mia sorella. Meravigliosa disturbatrice di pace!
vivo per lei dacché riesca a ricordare.
a casa mia niente è stato facile, soprattutto quando mia madre iniziò a soffrire di epilessia e mia sorella non riusciva più a fidarsi di lei.
avevo circa dieci anni quando arrivò la malattia.
e diventai la madre di mia sorella e l'ombra di mia madre.
piero era il nostro piccolo fardello, viziato e coccolato, ma non sempre capace di esternare sentimenti. Mai Mai Mai ci ha fatto mancare qualcosa, tranne forse la tranquillità, data solo dalla maturità che sarebbe ancora tardata ad arrivare.
tutte e tre siamo tremendamente innamorate di lui, ma quanto è stato difficile!
mia sorella ha scoperto della malattia un sabato sera qualunque, dopo circa un anno in cui eravamo riusciti a nasconderle tutto.
piansi solo la prima volta che vidi mia madre, mentre lavava i piatti, perdere i sensi con la bava alla bocca. Mio padre sonnecchiava sulla poltrona marrone in cucina. Al mio pianto si alzò di scatto. Abbracciò mia madre, la raccolse, e, in un istante sparirono.
rimasi lì a piangere spaventata per non so quanto tempo.

e poi non ho più pianto.

ma, quel sabato sera, eravamo tornate da poco dal negozio, mio padre era ad una delle sue partite di biliardo, che duravano sino alle luci dell'alba, e noi eravamo già pronte per il bagno caldo e la Corrida. Mia madre ebbe una delle sue crisi. Urlai di un urlo disperato e profondo. Mia sorella mi guardò in lacrime e le dissi di stare tranquilla. Uscì per la strada deserta gridando alle finestre chiuse. Si affacciò la signora R. che chiamò la guardia medica. Da quel momento mia sorella si è unita incondizionatamente a me per il resto della vita.
ma non sono cresciuta quella sera. Era pomeriggio il giorno in cui, senza preavviso, crebbi.
avevo compiuto da poco dodici anni, e mia madre si sentì male mentre guidava.
iniziava sempre allo stesso modo, girando la testa verso destra in una specie di sorriso tirato. Senza più piangere, senza più urlare, girai la chiave dell'auto spegnendo il motore e suonai il clacson per lunghissimi minuti fino a quando qualcuno non si fermò.
da quel momento le cene e i capodanni con gli amici scomparvero.
scomparvero le passeggiate il giovedì pomeriggio, quando il negozio era chiuso, nella sua Diana due cavalli turchese, tra il barocco leccese o sul porto brindisino.
scomparve l'estate con le margherite davanti casa.
scomparve l'odore dello zucchero a velo sopra le ciambelle, sempre senza buco.
(Tipico della Ivonne! :)

semplicemente, crebbi.

da quel momento io e mia sorella rimanemmo nel negozio con lei. Sono nata e cresciuta, come tutti, tra gioie e dolori. Mia sorella l'ho viziata in modo spropositato! E l'ho amata come non ho mai amato nessuno in vita mia. Per tanti anni, ho avuto paura che davvero si facesse male, fisico e morale, perché era fragile. Ha sofferto tanto da aver bisogno di cure che mio padre non riusciva a capire. Ma c'ero io. E il bene folle dei miei a sostenerla.
e' cresciuta incredibilmente bella e tremendamente intelligente e forte!
meravigliosamente mia!
ancora oggi continuo a viziarla come non mai! Vivo per lei. Non posso dire altro, ed ogni parola si perderebbe nell'incanto di questa magia. E litighiamo sempre! Ma poi viene ad addormentarsi nel mio letto, ché, dice, ha avuto gli incubi.
la amo.

il resto della mia storia, si legge nei miei versi
quando racconto del mio grande amore che, non posso biasimare se, davanti a tutto questo, alla fine ha deciso di scappare.
quando parlo delle mie follie che nascondo dietro la poesia.
quando ricordo gli studi universitari da autodidatta, nei ritagli di tempo. I miei non li potevo abbandonare per seguire le lezioni.
quando sconsiderata trattenevo le lacrime ed elargivo sorrisi rassicuranti a quote bulimiche.
quando cercavo, senza rendermene conto, tra un bicchiere di troppo e una gonna troppo corta, un padre nuovo, per perdermi in un abbraccio e lasciarmi andare in un pianto consolatorio.
quando ancora ho gli incubi, certe notti di temporale, al ricordo delle braccine lesionate della mia piccolina.
quando faccio l'amore.
quando ballo.
quando scherzo.

quando vi leggo.

quando per un'estate intera ho preparato crepes sul camioncino dei panini per pagarmi la patente!
quando, le mille volte che ho tradito me stessa e le volte in cui mi sono rialzata da sola.
quando sogno qualcuno che asciughi quell'unica lacrima seccata sulla guancia.
quando riconosco i miei volti allo specchio delle mille persone che sono, attrice sul palcoscenico della mia vita.
quando preferisco raccontare favole che fanno bene alla gente.
quando non piango.
quando rido.
quando, tutte le volte che scrivo, trovo pace.

oggi ho quasi trent'anni.
e mi chiamo
francesca.
  • Attualmente 4.75/5 meriti.
4,8/5 meriti (8 voti)

cara Francesca una vita fatta di alti e bassi ,un testo commovente ove mi ritrovo immerso personalmente, mio fratello 12 anni lavorava lui per il mantenimento della famiglia , e come tu dici di tua sorella anche mio fratello ci ha viziati , sacrifici e sarti mortali , ma ora nostante tutto guardandoti indietro , dirai nonostante tutto sono qui tra alti e bassi a godermi questa a volte maledetta vita , tu 30 io 52 ma chissa' quanti altri l'importante e' uscirne con il sorriso, un abbraccio solidale

il 21/04/2013 alle 19:47

Mia cara amica, il tuo testo profondo, drammatico intenso, e tutto quello che si potrebbe dire e mai scrivere perchè troppo anche per un romanzo...questa tua confessione questo tuo denudarti è ammirevole e molto di più, e da qui si comprende fino in fondo come fai ad essere una persona così straordinaria...voglio essere sincero fino in fondo, non avrei mai voluto commentare questo tuo testo, perchè la mia moralità se così la si vuol chiamare non mi porta mai ad esprimermi su testi così profondamente intimi, quindi evito sempre questi testi che parlano d'un padre d'una madre o di altro in cui davvero emerge la persona con le sue esperienze e tutto, perchè sono dell'idea che non si potrebbe mai poter parlare su queste cose, inoltre riflettendoci bene non nascondo che questo mio evitare questi tipi di testi nasconde di fondo un mio egoismo di non ripensare al mio trascorso..volendo essere più leggeri e più semplici con un sorriso ti dico che sono tutti anni meritati, solo 4 giorni all'evento...io ti abbraccio e ti saluto carissima, andrea.

il 21/04/2013 alle 19:58

cari paolocci, hai colto perfettamente lo spirito con cui ho scritto.. con un sorriso.. sono cose che fanno parte della vita.. quante ne potrei raccontare.. forse.. un giorno.. ma ho scritto non per piangermi addosso, ma, semplicemente, perché ne avevo bisogno.. come se questi ultimi giorni da ventenne, avessero bisogno di un resoconto.. senza necessariamente capire, ma con la semplicità con cui si fa la lista della spesa.. ne avevo bisogno.. e sono convinta che molti di noi si portano dietro grossi massi dai quali è difficile liberarsi.. e ho scritto anche per questo.. non perché io mi senta speciale, ma perché io scrivo di questa storia, di me, così come tutti noi abbiamo il desiderio e la necessità di scrivere proprio quando soffriamo di più.. un bacio caro amico! francesca :)

il 21/04/2013 alle 20:13

caro amico mio, bisogna essere leggeri! so perfettamente cosa vuoi dire.. ma, penso che ormai tu abbia imparato a conoscermi, io scrivo di quello che conosco, delle cose che provo, scrivo per esorcizzare la tristezza.. ognuno di noi, ognuno a suo modo, lo fa.. ed è bello.. la poesia è questo.. nasce da quello che ho dentro.. quindi non ti preoccupare di commentare o no.. perché a me di certo nn importa di un commento, ma della tua amicizia.. e data la nostra iper-telematica-comunicazione ti capirei anche nei tuoi silenzi e ti risponderei nel silenzio.. molte cose ancora mi fremono dentro ma quelle ancora non le riesco, non a pubblicare, ma proprio a scrivere.. è come una serie di sedute dallo psicoanalista.. pian piano si comincia a parlare a lui e.. a se stessi..

il 21/04/2013 alle 20:23

Ero sicuro che sulla scia delle nostre iper-telematiche.comunicazioni avresti compreso, e sapevo quanto fosse sciocco o meglio non necessario quella mia lunga spiegazione ma è stata in parte involontaria, ci sono davvero scritti su cui non riesco a dire nulla, non per incomprensione ma perchè la mia psiche sarebbe portata a quei ragionamenti che invece non vuole fare, qui mi collego a ciò che hai scritto tu in conclusione al tuo commento, la poesia davvero è metodo per esorcizzare ciò che vive dentro di noi, motivo primo per cui ho iniziato a scrivere...sai quando ho letto il titolo ho pensato ad una canzone ma caso mai te la scrivo in privato non vorrei iniziare uno dei nostri super dialoghi(come quasi stiamo per fare) e così' rovinare il tuo profondo testo., abbraccione, andrea.

il 21/04/2013 alle 20:29

per la cronaca.. oggi con fremente calma (!) ho scaricato tutti i brani che mi hai suggerito.. il mio preferito!? sono due! MP!:)

il 21/04/2013 alle 20:41

Ho letto tutto d'un fiato, rilettendo su quanto di te sia anche nella vita che ho vissuto e sto vivendo. Compresa la malattia delle nostre mamme ed altro che ho scritto anche in una poesia che ho pubblicato. Ho apprezzato molto il tono del "resoconto": un tono sincero e pacato, a dimostrazione che tutto ciò che, nella vita, capita a non deve mai schiacciarci ma rafforzarci. Ad ogni costo. Un caro abbraccio. Ciao

il 21/04/2013 alle 21:08

grazie pippi! e sn felice, a maggior ragione, perché sai di cosa parlo.. qual è il tuo testo? lo vorrei leggere..

il 21/04/2013 alle 21:23

Il testo è "In famiglia siamo in tre. Io e te" Ciao cara.

il 21/04/2013 alle 21:34

Piccola mia, ho letto ieri sera... e come già sai mi sono commossa. FridaPi e Francesca, convivono e rivivono nelle parole delle tue poesie e nei racconti con forza e sincerità. Un' alchimia che spezza il virtuale per entrare con la tua immensa forza nel reale. Come una ruspa butti giù tutti i paletti dell'intimo tuo per esporre la tua anima bella. Impossibile non volerti bene. La tua forza l'hai tratta dalle esperienze negative che ti hanno portato sofferenza. Nonostante questo hai imboccato la tua strada con il sorriso sulle labbra,regalando gioia a chi interagisce con te. Auguri tesoro, tanti auguri, che la vita ti ricompensi di tutto. Con affetto sincero, pattycara

il 22/04/2013 alle 08:12

buongiorno pattycara! le tue parole mi accarezzano ogni volta l'anima.. sn felice davvero di averti conosciuto! un bacio grande! ti voglio bene! :)

il 22/04/2013 alle 12:09

cara franci,dovevo partire,lo sai, mi sono ammalata e sono qui a leggerti cpn il cuore peino di tenerezza e rispetto per una vita in salita che non ti ha risparmiato e che descrivi con umilta' e sincerita' dimostrand o di fidarti di noi che sempre ti leggiamo e ti vogliamo bene,ti siamo amici pur con le nostre diversita':La vita e' miele e fiele e ma tu non ti piangi addosso,la guardi in faccia con realismo da quella persona straordinaria che sei e che gia' avevi dimostrato essere con i tuoi versi,cerchi di restare a galla e dare amore:Questo lo devi anche alla somma di esperienze che hanno forgiato il tuo carattere e io ti dico,dalla mia pochezza,vai avanti cosi, con coraggio e testa alta e prima o poi verrai ripagata,quando meno cerchi l'occasione,quando meno te lo aspetti,quando tutto sembra finito e allora sembrera'tutto piu'bello..Hai pero'una fortuna che io ti invidio tanto e che mi e' sempre mancata,una sorella legataa te per sempre con il filo dell'amore,per sempre tua:Che bello!e scrivi,franci svuota il tuo cuore sempre,allora la tua malinconia sembrera' meno fumosa e potrai prendere le giuste distanze.noi siamo qui e ti vogliobene.auguroni.marinella

il 22/04/2013 alle 13:16

dolce marinella grazie per tutto l'affetto che dimostri attraverso le tue parole.. è vero.. ho una fortuna incredibile dividendo la mia vita con mia sorella.. grande compagna di viaggio.. vivo per lei e con lei.. auguro a tutti di poter avere un rapporto così speciale come il nostro.. grazie davvero! un bacio forte francesca

il 22/04/2013 alle 14:27

Un testo autobiografico nuovo, simpatico, attraente e profumato di giovinezza come chi lo scrive. Francesca ci riferisce di se con semplicità, lealtà e un malinconico ma soddisfatto sorriso. Scrive correttamente, con intensa complicità e non nasconde nulla. Lei è fiera di come ha vissuto, tralascia il brutto e furtivamente inneggia ai suoi promettenti e spumeggianti giovani anni, ai quali noi acclamiamo.

il 22/04/2013 alle 22:00

grazie della tua chiave di lettura ugomas! è proprio quel sorriso amaro che mi accompagna come una ruga sul volto.. e con quel sorriso attenderò ogni singola ruga che segnerà ricordi e pensieri.. perché allora saprò che avrò vissuto! sono fiera, soprattutto, della mia famiglia che, volente o nolente, mi ha forgiato sino a diventare quella che sono.. un bacio ugomas francesca :)

il 22/04/2013 alle 22:09

e nonostante tutto hai quasi trent'anni! Ho amato molto di Ingeborg Bachmann "Das dreissigste Jahr", penso che in italiano sia stato tradotto !Il trentesimo anno", esamina con lucidità questo importante traguardo, se non lo hai letto, ti piacerà bn notte lilli

il 23/04/2013 alle 00:32

grazie della dritta moma! lo farò subito! notte! :)

il 23/04/2013 alle 01:40

Una volta che il testo è scritto sembra così naturale leggerlo ed apprezzarlo ma necessità uno sforzo ulteriore per capirne la valenza il significato e la sedimentazione di esperienze vissute che racchiude. Io da sempre credo che lo scrivere sia una importante opera di tranfsert in cui come in una soluzione chimica messa a decantare i vari elemanti si scindono per potere essere compresi ed analizzati uno ad uno, nella loro intierezza ,e tu pure lo contempli come necessità terapeutica, d'analisi, e fino a qui è di ciascuno , ma se ci si immerge nella lettura di un racconto breve come questo scritto con ritmo e metodo, in cui gli elementi sono dosati sapientamente, e si comprende che è questa è la maniera in cui ogni dettaglio d'anima è vissuto, beh allora il quadro su te come autrice diventa nitido e ogni scritto diviene chiara esperssione artistica di questo nitido sentire. sergio

il 23/04/2013 alle 06:12

Auguro a te una vita colma di felicità. AUGURI PER I 30 ANNI

il 23/04/2013 alle 19:34

caro segio.. il tuo commento mi fa capire che sei una persona capace di grandi emozioni.. ma soprattutto di grande ingegno e cultura.. grazie davvero per i tuoi apprezzamenti.. a presto francesca

il 23/04/2013 alle 20:25

grazie mille doppiaelisa! ^^

il 23/04/2013 alle 20:25

espressione incantevole null'altro. saluti Diego

il 07/05/2013 alle 07:44

Diego sei molto dolce! ti abbraccio francesca :)

il 07/05/2013 alle 20:21

ogni altro commento sarebbe superfluo come un pelo sul naso. brava, un abbraccio. joe

il 23/05/2013 alle 19:00

grazie e ricambio il tuo abbraccio.. a presto :)

il 23/05/2013 alle 19:20

grazie Riccardo! Dal canto mio, nei miei ritagli di tempo, continuerò a leggerti con estremo interesse.. Francesca

il 28/01/2015 alle 09:13