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Pubblicata il 16/04/2013
Avvedutezza rimirar in corpore giacque, e scherno sobillar gli istinti in acerbi recessi.
tremule labbra all'inverecondo proferir, attenuino l'impeto nell' onde di un cor , il cui palpito plachi fremente insorgervi.
amarvi ,rendervi immortale, saggiarne il gusto di riscoprirne il senso , e l'abbandono nel delirio di un maturo bacio.
tremor m'assale, gote rosee da natural innocenza ,e volto cosparso di essenze inebrianti.
osar non teme l'impeto di dolerne l'abbandono e pur rasento l'icastica nostalgia di vedervi lesinandone ogni vostro sguardo.
l'Amor che spiccar debba, nutra il gioirne nel ricercarsi, privi di fatui tentennamenti. sino all'accorato suggello.
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Una formula lirica arcaica, agevolata da un amore impari e logorate; il canto di una visione estetizzante della vita, nel quale il poeta cerca di esplorare le zone ignote delle sue possibilità. Una sensibilità alla scoperta del proibito, a cui tutta l’opera è dedicata

il 16/04/2013 alle 18:03

come racconto e' una visione bellissima,ma come le scrivi mi incanta ,naturalmente senza togliere niente a nessuno perche' ognuno a il proprio stile ,salutoni

il 16/04/2013 alle 18:12

Bravissimo. Ciao,patty

il 16/04/2013 alle 18:24

Ringrazio tutti e con sentita stima ed affetto.................... salutoni Diego

il 17/04/2013 alle 07:40

piaciuta

il 24/04/2013 alle 12:48

felice che piaccia saluti Diego

il 24/04/2013 alle 14:32

Sono incantata! Spumeggiante visione dell'amore per la vita.

il 26/04/2013 alle 14:13

grazie per spumeggiante scherzo!!!!!!!!!! contento che la mia visione riscontri piacevolezza

il 26/04/2013 alle 14:18