bella....io non ho mai pensato che per essere poeti bisogna saper emulare se non copiare i grandi maestri, l'importante è essere spontanei, nella correttezza linguistica minima, ed esprimere come tu hai sottolineato nella prima strofa le emozioni, la "spinta" et l'"ardore"... detto ciò, mi piacciono le immagini che hai usato, in particolare quella del tronco nel fiume...complimenti, non saprai rimar ma sai emozionar...ciao Andrea.
Grazie Andrea, quel saper rimar è dato dal fatto che esiste una versione anche in rima di questa poesia che però non mi piacque ed allora iniziai l'altra con queste parole...inoltre hai colto il centro ispiratore che è proprio il tronco nel rigagnolo d'acqua che stava davanti casa mia. Le tue parole mi fanno proprio piacere! Grazie
Per trasmettere emozioni non è necessario rimare... e tu le trasmetti eccome se le trasmetti. Bravissimo Gianluca. Ciao,patty
a volte la mente viaggia in un modo e il corpo e la volonta' in un altro.tu con questi versi lo hai dimostrato e ,credi,e' meglio essere se stessi, far emergere il nostro vissuto,le nostre emozioni anche se possono sembrare scontate che plagiare lavori e rime d'altri,meglio sempre essere se stessi anche contro le mode.un caro saluto marinella
il destino di quel pezzo di legno è quello di smuovere i rigagnoli.. anche se fermo in un cantuccio..