Stenta il decollo
questa primavera sepolta,
eppure le gemme
premono aspre
contro rami rattrappiti.
s’annodano al collo,
come sciarpe sdrucite,
venti d’indifferenza
e il grigio domina
la scena
- attore incontrastato -
di un palcoscenico nudo.
ho smarrito le scarpe
- quelle buone -
per camminare nel fango.
restano lucide zavorre,
stringate e strette,
spettatrici attonite
d’una realtà apparente.
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