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Pubblicata il 14/04/2013
Versu 'a sira

a longu caminavi 'nta me vita

certi voti addritta

autri addinucchiuni

e mi pareva di iri 'u stissu avanti.

ora chi vaju jennu versu 'a sira

m'addùnu chi tanta strata poi na fici

mi votu arrèri e mi stringiu 'nte spaddi

jè 'u tempu chi mi sfuji di 'nte mani.

traduzione

verso la sera

a lungo ho camminato nella vita

certe volte in piedi

altre in ginocchio

ma mi sembrava d'andare sempre avanti.

ora che mi avvicino verso sera

m'accorgo che tanta strada non ho fatto

mi guardo indietro, mi stringo nelle spalle

è il tempo che mi scappa dalle mani

s.V. ottobre 2011
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Complimenti. Il vernacolo imprime una forza tutta sua e le parole trasmettono più efficacemente il sentimento Piaciuta Fabio

il 15/04/2013 alle 01:06

Quanta malinconia in questa poesia che è tanto potente sia in italiano che in vernacolo. espressiva e incisiva come sempre. Un abbraccio

il 15/04/2013 alle 10:02

cara serafina scura e brisci pi tutti e pi tutti veni a sira,si in effetti alla sera ci accorgiamo delle volte di aver fatto meno di quello che avremmo potuto,molto bella,un salutone

il 15/04/2013 alle 11:42

Mi ha decisamente colpito per l'equilibrio che questa poesia trova tra la liricità e la concretezza di un "bilancio": quando l'evocazione si incontra con la chiarezza, che non è mai sciattezza, credo che si ottengano eccellenti risultati. I miei complimenti!

il 15/04/2013 alle 19:09

Grazie a voi per il vostreo apprezzamento

il 24/04/2013 alle 21:59

molto bella, sembrano versi di Sgalambro.

il 21/12/2013 alle 10:14

Quando tutto è trascorso... ci troviamo di fronte a quanto non abbiamo fatto ed avremmo dovuto fare. Apprezzata. Ciao

il 12/01/2014 alle 10:28