PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/11/2002
Oramai non vi è più speranza
Di conciliare il Sacro con ciò che profanasti
La vera Luce della conoscenza
Illumina quel bivio con cui ti confrontasti

A te la scelta, essere mortale
Le strade si separano irrimediabilmente
Una dolce al basso l'altra amara ad irte scale
Ti è chiesta decisione, imminente

Ora l'oriente scaglia Luce
Fin quando non vedevi tutto era concesso
Ma adesso l'ambiguità non ha più voce
Sai anche tu dell'immancabile Processo

Puro e leggero come piuma d'oro splendente
O corrotto come il piombo quale sei adesso?
Trasmutarsi come vorrebbe l'alchimista suadente
O restare schiacciati sotto l'animo oppresso?

Cercavi l'illuminazione?
Eccola dunque come da te richiesto
Ed ora combatti in singolar tenzone
Certezza o dubbio? Scegli ... presto!

Son già finiti i tempi spensierati
Più non si sfugge alle domande arcane
Gli equilibrismi non son più tollerati
Urge la scelta di dolore immane

Addio ninfe, alla vita sorridenti
Facili prede nelle quali mi persi
Mi sottrassero a voi tutti quei fendenti
Portati in tenzone e declamati in versi

Addio specchietti abbaglianti
Che brillaste di falsa luce smeraldina
Ora che indosso candidi guanti
Bramo solo la Saggezza Divina

Di fronte al bivio che ormai mi ha assassinato
Scelgo la strada e mi incammino anch'io
Protetto solo dal bavero rialzato
Mi lascio morto e corro verso Dio
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Molto bella, pervasa da un sacro tono profetico, l'esortazione alla scelta che è fondamento del viaggio dell'anima verso la sua realizzazione.
Il problema è che non è sempre facile identificare le due vie... a volte quella impervia e difficile è proprio quella che ti distrugge, e l'altra, chiara e limpida, solare, è quella che ti eleva.
E' questo il problema... saper conoscere e distinguere, poi la scelta potrà essere vera e libera.
Comunque una bella poesia!
Ciao!
Axel

il 12/11/2002 alle 14:31

Poesia molto particolare per tema e per tratteggio.
Nel complesso è molto bella.
Ricorda, iconograficamente, l'Arcano dell'Eremita.
Da noi si dice: electa una via, non datur recursus ad alteram.
Se si è "iniziato" un viaggio non può esserci rincrescimento per il perduto paesaggio di contorno all'altro.
E poi, data la meta, qualunque sacri-ficio è ampiamente compensato.
Decisamente l'ultimo verso offre una chiave di lettura ancora più suggestiva: morire per rinascere.
Infatti: m-oriri, no?
Bene
N.

il 12/11/2002 alle 15:41

poesia davvero aprticolare, i temi che hai usato sfiorno il sacroe il profano, baci ester

il 13/11/2002 alle 16:27

Caro Axel, credo che le strade possano essere tutte più o meno valide, l'importante per un viandante è il camminare, alla fine del viaggio non credo che ci verrà chiesto cosa abbiamo nella bisaccia, bensì quanto pesa, ed ogni esperienza, ogni battaglia condotta con animo sincero, avrà la sua valenza. un caro saluto.

il 13/11/2002 alle 21:34

ogni bussante deve morire a vita profana per rinascere appunto iniziato. la pratica delle inizazioni è antica quanto l'uomo, gli Esseni pensavano che solo chi fosse riuscito a morire in vita sarebbe poi risorto, ogni giorno ci viene chiesto di morire a noi stessi per rinascere, all'alba, migliori di quanto eravamo ieri, ogni giorno dobbiamo scegliere il nostro sentiero... grazie del passaggio.

il 13/11/2002 alle 21:43

grazie del tuo commento. Cara ester il sacro e il profano sono contingenti, non ci sarebbe il sacro se non esistesse il profano, l'iniziato non ha da scegliere fra queste due cose, egli le ama entrambe perchè entrambe provengono da Dio... un caro saluto.

il 13/11/2002 alle 21:49

Sono ansioso di andare a leggermi la Tua "Scarzuola" e lo farò non appena finito di scrivere questa risposta al Tuo gradito commento. Credo che ogni essere compia un continuo cammino di evoluzione, ci sono poi alcuni momenti, nella vita, in cui moriamo a noi stessi per ritrovarci rigenerati e migliori in una sorta di auto iniziazione... Sono i momenti in cui dobbiamo scegliere la nostra strada, che non sempre è quella più dolce.
Un Saluto pieno di affetto.
AbelCain

il 23/11/2002 alle 16:05