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Pubblicata il 06/04/2013
Sbiaditi colori, recidano anima nel suo orgoglio e
deludente pianto di assaporata vita, fondano radici nel compianto credo.
strade, la cui oscurita' offuschino luce insperata,
ed il vagito di un bimbo ne lenisca il dolore e,
protese le braccia, il coraggio mi invase,ove timore abbandonar seppe e
l'amor abbracciar volle, relegando dolore nello scrigno dei ricordi.
parole, profonde vaghino nell'attesa che esse rinascano peregrine e mai quiescenti. e l'ombre svelino eloquente realta'.
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Il poeta imposta la sua lirica su orgoglio e delusione, coraggio e timore, amore e dolore. Si dibatte e si commuove al vagito di un bambino, ma crede ancora nel risveglio positivo della sua realtà.

il 06/04/2013 alle 19:35

Sempre profondo il tuo intervento preciso nel dettaglio, il dolore interpretato rispecchi l''assonanza tra mente e corpo, il bimbo risulti l'innocenza il perpetuo sogno che in noi alberghi possederne il tepore ed il ricordo di serenita' interiore e' cio che conforti l'animo la naturalezza nell'abbandono in realta' dovuta e destinata.

il 07/04/2013 alle 14:39

bella poesia con lo scrigno di ricordi che ci da senzazioni mutovoli,ciao

il 07/04/2013 alle 19:27

grazie Paolo che piaccia , scrigno dei ricordi un luogo dove l'inviolabilita' racchiuda il desiderio di di ritrovarne il gusto del passato. Ciao Diego.

il 08/04/2013 alle 07:47