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Pubblicata il 06/04/2013
ma che domanda,
pensai senza guardare,
e questo chi lo manda,
quand’ecco mi sentii gelare:
era un cieco.
gli parlai per molto,
facemmo quattro passi
e feci il disinvolto.
voleva che parlassi.
descrissi il paesaggio,
gli dissi del passeggio,
gli instillai coraggio.
del mondo delizie non narrai,
a dire il ver non ne trovai,
gli lasciai l’immaginario
e l’armonia di sottofondo
ideata dalla fantasia
onorando il diario
della sua malattia.
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Caro Ugo, quante mi son perse durante questo periodo di assenza... Questa è un'altra delle tue perle. Piccoli stralci che saggiamente racchiudono molto di più di quel che sta scritto. Il tutto con lo stile Ugomas che riconoscerei anche senza nik. Complimenti Fabio

il 06/04/2013 alle 12:04

Nella sfortuna della malattia, ha trovato una persona sensibile che gli ha descritto un'idilliaca realtà, tacendo le brutture. Complimenti,patty

il 06/04/2013 alle 12:06

si possono fare regali meravigliosi attraverso le parole.. come spesso mi capita di riceverli quando ti leggo.. davvero bella.. semplice e di carattere! a presto frida

il 06/04/2013 alle 14:39

Molto bella.

il 06/04/2013 alle 17:44

Un testo molto significativo e di estrema sensibilità d'animo. Complimenti. Buona giornata

il 07/04/2013 alle 09:38

ugo carissimo,le tue parole trovano sempre e subito la via del cuore;queste poi sono un distillato di delicatezza e umanita'.grazie e auguri marinella

il 07/04/2013 alle 13:55

caro ugomas e' talmente bella e sincera che sono senza parole onestamente,ciao

il 07/04/2013 alle 19:02

Meraviglioso lasciar immaginare un mondo,a chi non lo puo' vedere,perfetto.Generoso come le tue splendide poesie!!!

il 10/04/2013 alle 14:46

Toccante

il 24/04/2013 alle 10:40