PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/11/2002
Musica araba
Nelle orecchie
Nella mente
Mi martella e mi rimbomba
Ma non riesco a danzare
Più.
Vedo
Sento
Articolo dialoghi
Discorsi
Invento intriganti giochi
Tra fantasmi
Bianchi tra le tenebre.
Come una partita a scacchi
Muovo pezzi della mia vita
Apparentemente
Temendo uno scacco.
E sono proprio quel Re
Nero
Accanto a una torre
Abbattuta
Senza pedoni
Con alfieri disarcionati
Da cavalli senza movenze
Sbardati e umiliati
E tu
Regina impareggiabile
Che sopravvive al suo sovrano
T’aggiri
Sulla scacchiera della vita
Mia
Sola
Fiera
Eretta e solenne
Contro il Re nemico
Vincitore suo malgrado.
Soccombi con me
Che ho perso la battaglia
Arroccandomi male
Lontano da Te.
La coppia regale
Divisa
Perde
S’unisce tra le nuvole
Di fumo strano
Del Giocator
Vero sovrano
Che m’architettò la vita.
A saperlo
Prima
Non avrei mai giocato
Come secondo colore
Per restar con Te.
Ma se al chiuso rimani
Giochi mai
La tua anima?
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Bella battaglia, bella metafora! Scorrono veloci le tue immagine e rendono perfettamente il tuo messaggio. Fortissima la domanda finale!
Un caro saluto
Axel

il 12/11/2002 alle 12:43

Grazie, Axel!
Un po' da "Settimo Sigillo", non trovi?
L'ultima domanda me la sono posta anche io; vi ho dato una risposta.
E sono qua, ancora.
Un caro saluto anche a te.
Er

il 12/11/2002 alle 13:33

Molto bella l'immagine di una partita "all'ultimo sangue" con lo sfondo di una musica araba.
Ma al di là di questo, colpisce il senso di ineluttabilità di una sconfitta contro un Giocatore-architetto.
Un abbraccio. Gaetano

il 12/11/2002 alle 13:37

Ti ringrazio, Gaetano; ma non è proprio così.
Innanzitutto la musica è araba perchè non solo piace a me e a un'altra persona, ma anche perchè gli scacchi sarebbero nati lì come gioco (alcuni sostengono in India).
Poi: io sarei giocatore di una partita e pedina (Re) di un Altro (Grande Architetto),
Quindi la domanda finale: non restiamo nella "scatola dei pezzi"; giochiamo e facciamoci giocare. Può nascere qualcosa.
Ernesto

il 12/11/2002 alle 13:50

...molto...ma molto bella...incorruttibile come sempre...elargisci strati di versi sui nostri pensieri e ci fai meditare...
...metafore su metafore ci riporti alla realtà...ci accumuna tutto...gioie e dolori...sconfitte e vittorie...dolce e amaro...e su una scacchiera ci giochiamo la vita...
...un bacio...simy

il 12/11/2002 alle 17:19

Solo
Così possiamo capire
A
Cosa siamo stati
Chiamati...non importa chi grida
Ho vinto
Io

affascinanti metafore...ti prendono nel vortice della lettura proprio come in un gioco appassionante...ma se è davvero un gioco questa nostra vita...partecipiamo!!!!...un saluto...cri

il 12/11/2002 alle 17:31

La vita è un gioco e molto serio!
Ho fantasticato di giocatori particolari e speciali e noi siamo giocatori e pedine in un fantasmagorico succedersi di eventi.
Mi fa piacere l'abbia apprezzata.
Grazie.
Ernesto

il 12/11/2002 alle 18:20

Architetti bene frasi, idee e sentimenti.
Grazie per i complimenti che accetto.
Tutto è un gioco e tutto è in gioco!
N.

il 12/11/2002 alle 18:23

affascinante..intrigante....bella come la tua musica araba..un saluto LL
....ma convien sempre giocare..sai? perdere o vincere..che sara' mai???!!

il 12/11/2002 alle 19:23

Grazie, LL.
Il fascino discreto degli scacchi....
Er

il 12/11/2002 alle 21:05

Mi è piaciuta molto questa lunga e intrigante metafora, poetica e incisiva, che si svolge affascinante e agile verso una conclusione ove leggo il piacere (la necessità) della sfida, del mettersi in gioco, del rischio, in funzione dell'unica modalità per cercare Vita da vivere in comunione di spirito. Ne vale la pena!
Bravo Ernesto.
Un caro abbraccio e a presto.
Max

il 12/11/2002 alle 22:25