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Pubblicata il 29/03/2013
Vita,
il tuo corpo esanime al candore della luna,
un soffio e poi via:
percepisco del sole il suo caldo bagliore,
che risoluto abbatte il freddo del mattino
facendo piombare i suoi grandi raggi
sui campi di granturco sottostanti ricoperti di brina,
è una sensazione........
no,è un inferno di gioia e disperazione,
stroncato solamente dal calare della sera.
freddo,timore,paura,sinistri crepitii,
l'oscurità è ormai subentrata, e la mia anima
si va via via affievolendo.
il fato ha voluto che il gelido silenzio della notte penetrasse dentro di me.
sono dunque senza alcuna protezione,
le creature che mi circondano lo percepiscono.
intravedo dalla riva del fiume il movimento di quella che mi sembra una barca,
in realtà è un traghetto,il mio.
l'uomo che lo guida mi aspetta, ed io vado!
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Bellissima, Complimenti!

il 30/03/2013 alle 07:45

bravo :-)

il 30/03/2013 alle 17:27

caronte e musica triste.. collage perfetto! a presto frida

il 06/04/2013 alle 16:25

la conclusione ed il clima della poesia mi hanno fatto pensare ad un dipinto...L'isola dei morti di Arnold Bocklin...davvero perfetta...ciao^^

il 12/04/2013 alle 17:17