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Utente eliminato
Pubblicata il 12/11/2002
L’AMORE , dal sacro al profano

Questi splendidi corpi
in cui m’avvolgo d’incanto
e poi giovani volti
pur splendenti in sorriso
non sono lieti riflessi
da immagini sacre:
sono di donne stupende
del mediatico specchio.

Già quand’ero bambino
senza materni sorrisi
nella chiesa in ginocchio
m’estasiavo al bel volto:
quella era Madonna
non la spogliavo con gli occhi
lei mi faceva da madre
non fremevo nel sesso.

Quando un poco più grande
iniziai ad avere sussulti
ed il sacerdote al peccato
gridava a mia colpa del sesso
ancor a Madonna in effigie
m’accostavo in preghiera:
Le chiedevo aiuto e perdono
per gl’impuri atti ed pensieri.

Ora che sono uomo maturo
non guardo più immagini sacre
non corro più a Madonna
perché tentazione io vinca…
troppe madonne or sul podio
scorrono a lanciare sorrisi
ad esibir liete lor corpo
che ammiro senza rimorso.

Si è invertito il percorso
tra donna incanto e Madonna:
or l’immagine sacra
non mi dona pace e sorriso;
della donna il bel volto
e l’ammiccante suo sguardo
mi richiama all’incanto
che mi sollecita il sesso.

Solo l’amplesso amoroso
mi ridona il sorriso
e la donna che me l’offre
son più portato ad amarla.
Non invoco più la Madonna
per aver la pace del cuore:
ma bastano tanti sorrisi
e splendidi corpi di donna!?

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