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Pubblicata il 14/09/2001


Ho ritrovato la fotografia
che ti scattai in qualche anniversario:
al centro si allarga la macchia fioca
delle rose che tu stringevi al seno,
non rosse come sangue ma di un tenue
color carne così simile al tuo
viso, alla pelle calda e vellutata.

Nella fotografia ancora rifulgono
carnose e lucide dentro l’incarto,
come la luce dell’amore che
illuminava i tuoi occhi, una sorta
di lampo catturato dalla macchina.

In quelle rose leggo il mio passato
ed il tempo perduto. Appassite
sono ormai, sfarinate, sbriciolate,
marcite in qualche putrida discarica.
O forse le hai seccate e accomodate
in una vivida composizione
sull’altare pregiato del trumeau.

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