PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 23/03/2013
Un testo che ricorda una poesia di Frida.

ti vidi latrare alla luna,
non per scherno o per malia,
solo per stanchezza e per pudore.

recitavi la tua parte
senza memoria e albagia,
solo un profluvio di parole
cangiate dalla notte in ululati.

nessuno capì che fossi cieca,
ad albero stretta per dolore,
osanna cantavi per la via
e strizzavi i pomi delle porte.

ti vidi indossare lo struggimento,
non per indolenza o malattia,
solo per lamento innamorato.

nessuno capì che fossi sorda,
al vento stretta per stupore,
osanna cantavi per la via,
con unghie scheggiavi il tuo amore.

ti vidi cavalcare il destino,
cieca la solitudine di chi non ama.
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Francesca è una cara amica e sarà molto felice per questi versi che ti ha ispirato. Ancora una volta resto incantata dall'armonia delle tue parole.patty

il 23/03/2013 alle 15:53

ti ha ispirato...alla grande direi...un testo notevole, non solo per la solita cura del lessico che ti contraddistingue da molti, ma per le immagini che spigionano una grande intensità...la definirei superlativa..^^ ciao

il 23/03/2013 alle 16:03

Ne approfitto per dirvi come sia contento del buon esito di questo testo che ha lasciato i più interdetti e indifferenti. L'avevo già scritto e mi sono ricordato della " mia donna che latrava alla luna". Che collegamento...non avrei mai pensato! Grazie, carissimi.

il 23/03/2013 alle 16:32

mio caro amico, mio eloquente poeta, mi hai regalato una gioia grande con questi tuoi versi.. abbiamo raccontato le stesse emozioni.. io la donna e tu il cantore che di lei narra, accompagnandoti con una musica profondamente tua.. lontana da ogni altro poeta.. senza malia, senza albagia, solo un profluvio di parole.. questi versi rispecchiano anche te! un bacio francesca

il 23/03/2013 alle 19:46

Un testo di notevole stesura poetica dove il dolore e l'urlo disperato domina il cuore della "tua donna" e tu sei l interprete dei suoi pensieri. Buon pomeriggio da Lorella

il 24/03/2013 alle 14:09

Apprezzo i commenti perchè il testo è stato compreso. Una scelta difficile quella di scrivere del dolore d'amore di una donna che simboleggia le donne innamorate e rifiutate. Mi ricordava il canto di Saffo dietro la porta chiusa della persona amata( Paraklausithiron), ma qui la disperazione è rivolta verso un uomo. Per intendersi e per evitare un coro di proteste delle signore... Grazie, Frida, di avere accettato questo "gemellaggio" e grazie a Fabio e a Lorella per la gentile analisi del mio pensiero. Buona domenica.

il 24/03/2013 alle 15:11

musicali e armoniosi i tuoi versi, testi come questo richiedono una più attenta lettura di altre tue opere grazie

il 24/03/2013 alle 22:10

Quante volte non capita che ululiamo da vero alla nostra amata Luna sperando che il dolore interiore venga portato via da lei ricambiandoci con la sua pace e col suo silenzio tanto placabile . Pur troppo la risoluzione e la forza bisogna sempre trovarla in noi stessi affaticando da soli col fardello della vita.. Un testo veramente prezioso

il 25/03/2013 alle 09:43

Molto generosa, lady. Grazie.

il 25/03/2013 alle 16:00

Nelly, le tue parole sono il riflesso di un vissuto che accomuna chi ha affrontato le difficoltà della vita. Come dico io, la soluzione è dentro la nostra mente. Grazie dell'attenzione. Ciao.

il 25/03/2013 alle 16:02

IO CLAUSTRUM-FOBICO-PARECCHIO

il 04/03/2015 alle 16:01

https://plus.google.com/u/0/107076971183046476090/posts

il 04/03/2015 alle 16:02

BUON TUTTO E BUONA SCRITTURA.....COME SEMPRE ZERO ATTACCHI E IO ALMENO....NON HO PREMURA.

il 04/03/2015 alle 16:03

BY BY LUNA==> .

il 04/03/2015 alle 16:03

VIVA LA SPUMA POETICAMENRTE SCRIVENDO

il 04/03/2015 alle 16:03

TRAQùì CHE IO DA PARECCHIO HO PERSO IL MIO CERVELLO==> .

il 04/03/2015 alle 16:04