Ecco,
è arrivata quella stagione;
quella per cui non dormiresti
quella per cui non piangeresti
quella per cui moriresti.
nudi gli alberi sanno;
sfiorati da docili raggi
sospendono pallidi e flebili soli.
brezze leggere raffreddano la pelle,
la sfiorano come un'amante
mentre intorno si leva il nero dei corvi.
i verdi colori dell'erba
foglie di cespugli, cipressi si muovono
ma non per qualche vita che si nasconde.
la gente si lascia andare su panchine
godendosi quell'attimo dell'esistenza fiacca
tra la calma ed il tormento del mondo.
sì,
è arrivata quella stagione;
quella che tanto ho immaginato
quella che tanto non amo
quella che tutti primavera chiamano.
a.G.(21/03/13)