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Utente eliminato
Pubblicata il 11/11/2002
L’AMORE nell’immaginario devoto.

E’ d’incanto l’amore, nel piacere sconfina,
se giungi all’amplesso senza devoti rimorsi;
se godi insieme all’amata senza falsi pudori,
ogni parte del corpo emana propri splendori.

Invece l’amore, nell’immaginario devoto,
quello pio fervente, ma raffrenato nel sesso,
o ritrova la pace nell’ultraterrena promessa
o richiede il perdono senza godere il diletto.

In questo modo il devoto si dà piena certezza
che il piacere carnale non sia poi così grande:
se non t’abbandoni nel sesso per timore di Dio,
come potrai esultare se ne raffreni la voglia!?

Se non cogli il piacere che già il corpo ti dona,
se non provi l’orgasmo per rimorso e peccato,
tieni solo in traguardo il puro amore divino…
come puoi essere sazio ed ancor più felice?

Ecco, casto devoto, perché al Cielo tanto rimiri,
il natural piacere rifiuti, non ancora provato;
forse hai timore di Dio se esulti in amplesso
oppure il casto tuo corpo lo ritieni sublime!?

Non temere il Buon Dio quando la voglia ti prende;
questa strana maniera di rimaner puro ai suoi occhi
è sol religioso concetto per sfuggire all’istinto:
lo ritieni effimero dono, perché il piacere ti dona?

Non offendi il tuo Dio, se esulti in amplesso.

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