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Pubblicata il 14/03/2013
Tra le sue vie
di grotte e di calore
semplice, si estende la Giganta
e, della storia si respira l’odore;
il silenzio qui è quel che canta.

il brusìo vien da lontano
dal dì che fu
del Modicano, che scorre celato laggiù.
urlano, i ragazzi
in Corso Umberto
ma a San Paolo il respiro
scende, su un presepe
a cielo aperto.

tra le vie della Giganta:
pizzo, Idria e Monserrato
sembrano ammirare
una notte Santa,
tra le fioche luci
brillanti come lampare, una vecchia
si affaccia, dubbiosa
scompare e poi riappare.

questa è la Giganta,
una signora
vestita di frammenti
di quelli che furono
i suoi migliori ornamenti:
le sue ripide salite,
le case di abitanti ormai smarrite
le chiesette abbandonate,
delle insenature
dal sole poco ammirate
ma assai belle
e, come scialle
pale di “ficu more”.

ormai arso è lo splendore
ma ancor vivo, delle botteghe
dei bambini monelli
delle ragazze allegre,
delle lavandaie
delle mucche, delle capre
e, degli scenari che sempre apre.

come una lacrima
lenta scende, la sera
alla Giganta
dove il cuor non cede
quel che prende
e, con se lo porta
nel frastuono,
di una vita che scorre;
lasciando con se
qualcosa
come un sapore sottile,
che sa di buono!
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è come essere lì a guardare con i tuoi occhi questo posto bucolico e fiabesco!

il 14/03/2013 alle 18:24

Mi piace pensare di guardarlo assieme ed ascoltare le voci ed il fruscio del passato!

il 14/03/2013 alle 18:26

Sono d'accordo con Francesca: ho visto la Giganta. Complimenti e grazie.patty

il 14/03/2013 alle 19:50

Grazie Patty. Era proprio la sensazione che volevo dare! Voce

il 15/03/2013 alle 07:28