PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 10/03/2013
Le ombra volano come angeli nei tuoi cieli;
global City chi può dire vendedoti ora
che hai conosciuto il sole e gli azzurri.
salgono solitari e neri i fumi verso l'alto
cadono piogge acide verso il basso.

neppure la sera riesce a spaventarti col suo silenzio
e depressa giace sparsa su bolle di luce malata,
su quel riverbero languido che sfuma le costellazioni.
per le tue strade vagabonde la vita soffocata scoppia
ma non ha la gioia del borgo o la sua malinconia.

cancro pazzia erotomania goliardia ,
uno sfilare sacro quanto immortale dei tuoi figli.
se gli parli ottieni urla che non hanno perchè
se li guardi ricevi sguardi vacui o intrisi di rabbia
se li tocchi puoi trovare il vuoto che ci assimila.

global City sei incontro di genti della terra fredda;
l'indiano il russo il brasiliano l'arabo il pakistano
una fusione di facce e colori come orge dei sensi.
le vetrine hanno i suoni interrotti della televisione
le chiese hanno le immagini della commiserazione.

la tua voce non riposa mai e grida nella notte.
incontri clandestini di uomini affamati di sesso;
del sorriso della puttana della sopresa nella sottana.
i tossici si trascinano lungo i tuoi muri ancora in estasi
inseguendo quelle vibrazioni dal tombino al lampione.

guardie notturne vagano tra le stanze vuote pensando,
camionisti inaugurano sentieri pisciando nel buio,
ragazzini adescano uomini per la notte libera dai tabù.
global City quando ha perso di vista la tua concretezza?
eri il sogno della libertà eri il sogno della vita nuova.

si alzano i tuoi spiriti danzanti per gli schiaffi della vita
si avviano alle tavole calde avvolti nelle loro maschere.
seduti composti innazi un computer muovono dita
e ancora accolgono i figli per l'inizo delle lezioni.
global City domani sorge più buio della notte perduta.

a.G.
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complessa,e a differenza della maggior parte dei tuoi scritti la trovo anche molto cruda;la tua idea,la tua città mondiale e suoi sciagurati abitanti,che l'hanno privata di tutto anche della dignità e delle premesse da cui era nata.Un saluto.

il 10/03/2013 alle 16:58

continua il tuo filone orrorifico del reale malato.. e io ti seguo e imparo.. un bacio francesca :)

il 10/03/2013 alle 17:26

Una descrizione analitica di ciò che accade oggi negli angoli delle vie. Immagini crude di una realtà che ci circonda. Ho apprezzato tutto il testo seguendo passo passo le vicende che si susseguono, in particolare mi è piaciuto il verso "non ha la gioia del borgo o la sua malinconia". Oggi purtroppo tutto è cambiato in negativo ed io ti confesso che tutto questo lo noto quando ritorno al mio paese e mi assale la rabbia e la tristezza. Buona giornata

il 11/03/2013 alle 09:50

in effetti è molto più cruda di altre questa pako...però nulla d'inventato è una sommatoria di tutto il degrado che ho potuto constatare in alcune metropoli d'oggi, del nostro paese, che alla fine sono delle città, metropoli globali perchè realmente sono frutto della globalizzazione...i cittadini fanno le loro parti...perchè l'uomo è essere frustrato pieno di nevrosi da soddisfare e non è più in grado di filtrare il mondo che lo circonda così almeno penso io...ciao pako...andrea.

il 11/03/2013 alle 18:42

da imparare non c'è molto cara franci...è quello che è il nostro mondo...comunque ancora un testo e la quintologia sul mondo malato sarà conclusa...grazie, ti abbraccio^^

il 11/03/2013 alle 18:43

hai sintetizzato pienamente ciò che intedevo analizzare ed evidenziare cara lorella, grazie del tuo gradito ed importatnte intervento, ti saluto tato, andrea.

il 11/03/2013 alle 18:44