a parte il passaggio dell'aver mai torto un capello...mi hai fatto ricordare la Creatura di Frankenstein...preferisco creatura a mostro, perchè alla fine era più umano dell'uomo stesso...un bel testo..riflessivo, ciao pako.
ho usato il termine mostro per il ripudio nutrito verso se stesso, e per sottolineare il punto di vista degli uomini;concordo sulla sua umanità.Come avrai capito ho cercato di includere più elementi: l'accettazione della propria natura,l'ignoranza verso il diverso che diviene timore,e la superficialità del giudizio umano,ciao Andrea e buona domenica
a me ha ricordato shrek! lo dico nel senso buono.. il diverso diventa sempre il capro espiatorio delle nostre paure.. se solo fossimo disposti a guardare più in là del nostro naso...
hahah beh sempre di un diverso si tratta..purtroppo ciò che si vorrebbe fare non coincide con ciò che facciamo,perlomeno,non tutte le volte;se solo scrutassimo dentro noi stessi,prima di scrutare gli altri...
è impossibile.. è come se tutti formassimo una lunghissima fila indiana, e ognuno porta i suoi difetti sulle spalle.. lì in fila noi riusciremo a guardare solo e soltanto i difetti di chi è davanti a noi, e chi è dietro di noi guarderà solo i nostri difetti.. non mi ricordo chi l'ha scritto... ma rimane difficile scegliere un'altra prospettiva.. perché verrai giudicato un diverso.. e così via..
quindi si delinea una sorta di catena di diversità,beh credo che su cento anelli uno debole ci sarà,pronto a cercare la rottura della stessa. Secondo me la causa di tutto è la paura,abbiamo paura di noi stessi,per questo dobbiamo rivolgerci agli altri,ma la paura può essere vinta..