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Pubblicata il 28/02/2013
Sopra una passerella
di nubi
sono venuta da te.

Sono venuta
alle tue braccia
di vento,
sono venuta
al tuo corpo d'albero,
a farmi trafiggere
dal tuo agave di sole.

Sono venuta da te
come uno scrigno
senza protezione,
ad offrirmi volontaria
al mio saccheggiatore,

ansiosa solo
che il suo calcagno
imprimesse la sua impronta
sul mio cosmico suolo
inesplorato.
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non saprei definirla...mi piace il passaggio della seconda strofa così come dell'ultima...sembra che dall'inizio alla fine vi sia un'inversione di soggetti...dalla luna a una presenza umana di nuovo alla luna...forse è una mia errata percezione...comunque una bella poesia, ciao cara, Andrea.

il 28/02/2013 alle 18:35

Non sapevo che nel calcagno si nascondesse un timbro d'amore. Bella poesia.

il 28/02/2013 alle 18:57

bella poesia universale ciao

il 28/02/2013 alle 20:27

Un simbolicissimo trompe d'oeil questo quadro che dipingi, per fare il verso a Pavese, la luna e tu, solo a scorrerle queste parole emerge immediatamente la loro femmineità d'astro e di donna, c'e' solo da augurarsi che agavi e calcagni siano all'altezza del dono che stanno ricevendo. Una veste quella che emerge da questo stile nuovo tuo, Anna, diversa , un pò forse provocatrice ma assai immaginifica ed eloquente, mi piace assai la narrazione fatta in piani diversi che s'intracciano e di fondono sino a confondere, sapientemente oggetto e soggetto, d'altronde il talento mica si può dissimulare... sergio

il 01/03/2013 alle 06:34

Anna come sempre sai cucire bellissimi vestiti di parole!

il 14/03/2013 alle 15:37

Che bellissimo commento amico mio, me lo riprenderò e lo conserverò tra i miei più lusinghieri giudizi ricevuti finora.

il 02/05/2021 alle 08:47

Voce ventosa io non so nemmeno attaccare un bottone, comunque grazie.

il 02/05/2021 alle 08:48