Sperduto in questa danza del tempo
vago cercando sogni.
tante immagini,
sipari di vita spazzati con una lacrima
verso l'abisso silenzioso della mente.
sperduto in queste stanze senza porte
un tondo quadrato in cui correre
fuggendo da quelle verità dimenticate,
da quelle speranze annullate
per trovare un'esile quiete indefinibile.
sperduto in quei pensieri affollati del caso,
del mio cervello legato a rigide fantasie,
a quegli incubi dai docili sguardi
in cui le paure sono certezze da abbracciare
per scoprire quanto impotente sia il mondo.
sera cala sulle case vuote.
una piuma sola nella pozza d'un temporale
già svanito, già fuggito.
lontano, silvane ombre producono suoni;
la mia voce tace e il respiro si perde nell'alto.
a.G.
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