Giaceva immobile sul letto quando il cellulare cominciò a squillare la rumba, vibrando sul tavolo in soggiorno. Il suo corpo intorpidito non si mosse dalla strana posizione che aveva assunto, con la testa rivolta al lampadario e le gambe a cavalcioni che pendevano nell'aria.
faceva ridere anche mentre moriva.
chiunque dall'altro capo della linea non se ne sarebbe certamente preoccupato perché lei non rispondeva mai subito. Colpa dei tanghi e delle mazurche che sceglieva come suoneria, sicché ogni volta che qualcuno la cercava, anziché rispondere, si metteva a ballare.
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